REDAZIONE MODENA

Neonata morta in ospedale, il sindaco di Mirandola: “Riaprire il punto nascita”

Le parole del primo cittadino Alberto Greco dopo la tragedia avvenuta all’ospedale Ramazzini di Carpi e che ha riguardato una coppia di Mirandola. L’Ausl: “Tragica fatalità”

Tragedia all'ospedale di Carpi: neonata venuta alla luce morta

Tragedia all'ospedale di Carpi: neonata venuta alla luce morta

Modena, 26 febbraio 2024 – Tragedia all’ospedale Ramazzini di Carpi dove una neonata, figlia di una coppia di Mirandola, è venuta alla luce priva di vita. E’ successo ieri mattina dopo che la mamma, avvertendo le contrazioni e mettendosi in contatto con l’ostetrica è stata invitata dalla stessa a recarsi in ospedale.

Qui, ha spiegato la stessa Azienda Usl idi Modena che ha ricostruito le tappe della tragedia “è stata immediatamente presa in carico dall’équipe dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia che, dopo gli accertamenti necessari e tutte le procedure previste dai protocolli, ha disposto l’effettuazione del cesareo. Purtroppo alla nascita però la bambina non presentava segni vitali”. 

Il sindaco di Mirandola: “Riaprite il punto nascite”

Sotto choc per l’accaduto l’intera comunità di Mirandola e immediato l’intervento del sindaco di Mirandola, Alberto Greco che, commentando la tragedia, ha auspicato la riapertura, al più presto, del punto nascita all’ospedale Santa Maria Bianca.

“Il mio pensiero - le parole di Greco in una nota - va al papà ed alla mamma della piccola vittima: si tratta di una sciagura per la quale non esiste alcuna parola che possa lenire il dolore. Questo fatto così grave - aggiunge il sindaco di Mirandola - riporta inevitabilmente l’attenzione sulla situazione sanitaria del nostro distretto e sull’importanza fondamentale di un punto nascite che funga da presidio attivo e permanente per le donne della bassa modenese. La tutela della salute rappresenta uno dei principi che regola una Paese civile e, in questo momento di lutto per tutta la comunità che rappresento, mi auguro che possa essere riaperto il prima possibile il punto nascite dell’ospedale Santa Maria Bianca”. 

Il cordoglio della direzione dell’Azienda

Cordoglio per la tragedia e “la più sentita vicinanza ai genitori da tutto il reparto” arriva anche dalla direzione dell’Azienda che nel fornire gli elementi utili alla descrizione di quanto accaduto, unitamente a tutti i professionisti coinvolti, ha innanzi tutto chiesto “il massimo rispetto della famiglia nel momento di lutto che sta vivendo”.

Le tappe della tragedia

Sempre nel comunicato dell’Azienda Usl vengono ripercorsi gli ultimi giorni prima della tragedia. “La mamma – si legge nella nota -, in condizione di gravidanza fisiologica, ha effettuato alle  9.35 del giorno precedente (di sabato 24 febbraio ndr) un accesso all’ospedale di Carpi per un controllo che, dopo attenta osservazione, ha dato esiti regolari ed è dunque stata correttamente inviata al domicilio. La stessa aveva effettuato un accesso anche il 23 febbraio, sempre risultato regolare”.

"È opportuno infatti sottolineare che le donne vengono espressamente sollecitate dagli stessi professionisti a rivolgersi al reparto in caso di qualsiasi dubbio – si legge ancora nel comunicato – e che ciò accade mediamente diverse volte a ridosso del parto, anche in condizioni di gravidanza fisiologica. Era quindi stata monitorata nei due giorni precedenti e non erano state riscontrate anomalie”.

"Nella prima mattina di domenica la donna ha contattato l’ospedale di Carpi riferendo la comparsa di contrazioni, l’ostetrica l'ha dunque invitata a recarsi in ospedale dove è stata immediatamente presa in carico dall’équipe dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia che, dopo gli accertamenti necessari e tutte le procedure previste dai protocolli, ha disposto l’effettuazione del cesareo; purtroppo alla nascita, come detto  la bambina non presentava segni vitali”.

“Per l’assistenza – spiega ancora l’Azienda Usl – è stata messa in campo un’équipe numerosa e qualificata, composta da tre ginecologi, tra cui il direttore di Ostetricia e Ginecologia, cinque ostetriche, tre anestesisti, quattro pediatri compreso il direttore della Pediatria: sebbene nei vari momenti l’équipe abbia assicurato la costante presa in carico della situazione, questa ha avuto purtroppo un esito infausto, che, seppure in pochi casi, può comunque verificarsi nonostante tutte le procedure attuate”. “L’Azienda Usl quindi – scrive ancora –, chiedendo il massimo rispetto per la famiglia e per i professionisti che partecipano al suo dolore, respinge le dichiarazioni che associano tale evento alla chiusura del Punto nascita di Mirandola. Le competenze messe in campo hanno assicurato la migliore assistenza possibile presso il Punto nascita di Carpi”.