Modena, 6 maggio 2019 - Risveglio gelato in Appennino con un suggestivo panorama da ‘Frozen’ in alta quota. Ma, al di là di un panorama che difficilmente rivedremo il 6 di maggio, non mancano i disagi. Questa mattina infatti molte zone si sono risvegliate al buio e al freddo. Sono ben 6500 le utenze (tra Hera e Enel) ancora staccate a causa di un prolungato black out in 9 comuni: Frassinoro, Serramazzoni, Palagano, Prignano, Lama Mocogno, Montese, Polinago, Pavullo (foto) e Sestola. Problemi dovuti ai cavi elettrici tranciati dalla neve (foto e video) o dalle piante cadute. Enel ha schierato una task force di 150 tra tecnici e operai e 50 gruppi elettrogeni. Per quanto riguarda Inrete, la società del Gruppo Hera che gestisce l'attività di distribuzione del gas naturale e dell'energia elettrica, è all’opera con oltre 60 persone, tra quelle presenti sul campo, nelle centrali di telecontrollo e presso il centro di coordinamento.
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Anche i vigili del fuoco stanno continuando a lavorare senza sosta: dalle 12 di ieri circa 150 interventi e 40 vigili del fuoco impegnati sul territorio principalmente per rami caduti. In alcuni casi salvate anche persone bloccate in auto dalla neve. Tutte le strade provinciali sono regolarmente percorribili; i mezzi spartineve della Provincia sono intervenuti dal pomeriggio di domenica per sgomberare le strade dove sono caduti in media dai 20 ai 40 centimetri di neve con punte oltre i 50 centimetri al passo delle Radici.In Appennino gli operatori del servizio Viabilità della Provincia stanno tuttora lavorando lungo tutta la rete delle strade provinciali per rimuovere le numerose alberature cadute o pericolanti a causa del peso della neve; il problema delle alberature riguarda praticamente tutte le strade provinciali a partire dalla provinciale 324 del passo delle Radici tra Roncoscaglia e Sestola e tra Montecreto e Pievepelago, lungo la provinciale 31 di Acquaria, la provinciale 30 tra Pavullo e Sestola, la provinciale 33 di Frassineti tra Pavullo e Polinago, la provinciale 27 sempre a Pavullo, ma anche le provinciali nelle zone di Serramazzoni, Prignano, Montefiorino e Frassinoro.
Per far fronte all'elevato numero di alberature pericolanti, a causa del peso della neve, lungo le strade provinciali dell'Appennino, la Provincia ha deciso un finanziamento urgente di 80 mila euro per consentire già da oggi l'intervento di una serie di ditte specializzate per la messa in sicurezza delle alberature stesse.
Per precauzione 6 comuni hanno chiuso tutte le scuole: Frassinoro, Palagano, Zocca, Montese, Serramazzoni e Montefiorino.
Per quanto riguarda invece il nodo idraulico, nel corso della notte il persistere della pioggia ha causato un innalzamento del livello dei fiumi. Per questo motivo è stata decisa la chiusura precauzionale di Ponte Alto a Modena e del Ponte dell’Uccellino tra Modena e Soliera così come il ponte di via Curtatona sul Tiepido, poi riaperti. A causa della piena del fiume Panaro, inoltre, questa mattina era stato chiuso al transito, a scopo precauzionale, il ponte di Navicello vecchio a Modena lungo la diramazione della strada provinciale 255. Anch'esso è stato riaperto.
Riaperta in mattinata anche via Gherbella. I tecnici comunali, infine, sono intervenuti intorno alle 3, su indicazione della Municipale, per chiudere una buca pericolosa sul Canaletto, all’altezza della Tav.
Per quanto riguarda il gelo, nonostante le temperature sono in rialzo, i Comuni di Modena e Sassuolo hanno autorizzato l'accensione del riscaldamento.