REDAZIONE MODENA

Imprenditore scomparso a Modena, c’è un arresto per omicidio volontario

Svolta nel caso di Salvatore Legari, di cui si erano perse le tracce nel 2023. In manette il 38enne Alex Oliva. Le indagini: hard disk delle telecamere sostituito, indossava la maglia della vittima per ingannare gli inquirenti

Modena, 14 gennaio 2025 –  C'è una svolta nel caso della scomparsa di Salvatore Legari, imprenditore edile di 54 anni, padre di due figli, scomparso dal 13 luglio 2023. I carabinieri del reparto operativo-nucleo investigativo di Modena hanno arrestato Alex Oliva, 38enne modenese, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Nella foto centrale Salvatore Legari, imprenditore edile di 54 anni, padre di due figli, scomparso dal 13 luglio 2023
Nella foto centrale Salvatore Legari, imprenditore edile di 54 anni, padre di due figli, scomparso dal 13 luglio 2023

Il movente

I militari, su delega della Procura, hanno eseguito la misura disposta dal Gip del tribunale di Modena. Per gli investigatori la vittima vantava un importante credito nei confronti dell'indagato, per rapporti di lavoro, e doveva riscuoterlo proprio il giorno della scomparsa.

Salvatore Legari aveva vissuto a lungo a Reggio Emilia prima di trasferirsi a Modena con la nuova compagna e i figli, che vivono ancora a Reggio. L'uomo faceva la spola tra Modena e Bologna per lavoro. E il giorno della scomparsa il 54enne è salito a bordo del proprio furgone per raggiungere un cantiere della Valsamoggia. 

La svolta nelle immagini acquisite dai video

Alex Oliva avrebbe fatto sostituire l’hard disk dell’impianto di video sorveglianza della casa cantiere, dove si trovava in compagnia della vittima prima della sua scomparsa, per eludere l’acquisizione delle immagini da parte della polizia giudiziaria.

Lo sottolinea la procura di Modena, dando conto delle complesse indagini che hanno portato all’arresto del 38enne. Non solo, Oliva si sarebbe anche messo alla guida del furgone dell’imprenditore edile dopo l’omicidio, indossando una maglietta della vittima per ingannare gli inquirenti in caso di immagini acquisite dalle telecamere stradali.

La consulenza foto-antropometrica di sposta dai magistrati modenesi ha attestato come l’uomo alla guida del furgone fosse oggettivamente compatibile ed identificabile nell’indagato.

I carabinieri del reparto operativo-nucleo investigativo di Modena hanno arrestato un 38enne, modenese, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere
I carabinieri del reparto operativo-nucleo investigativo di Modena hanno arrestato un 38enne, modenese, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere

L’ultimo messaggio nel cellulare

Il giorno della scomparsa, il 13 luglio del 2023, Salvatore Legari, che risiedeva in Emilia Romagna da più di vent’anni e lavorava presso alcuni cantieri tra Modena e Bologna, uscì di casa nel primo pomeriggio, alle 13, a bordo del suo furgone bianco per recarsi in un cantiere di Lesignana e poi di Valsamoggia.

La compagna iniziò a mandargli messaggi alle 16 ma il 54enne non rispose né alle chat, né alle chiamate fino a quel messaggio "Sto arrivando" preimpostato delle 20 e, con tutta probabilità, non scritto nemmeno da Salvatore Legari.

La denuncia e il ritrovamento del furgone

Il giorno seguente, il 14 luglio del 2023 la compagna, preoccupata, sporse denuncia ai carabinieri e subito partirono le indagini. Una decina di giorni dopo la scomparsa, il furgone dell’imprenditore venne trovato dai militari in una strada di Sassuolo.

Un momento delle ricerche dell'imprenditore scomparso
Un momento delle ricerche dell'imprenditore scomparso

Gli appelli del figlio dell’imprenditore: “Non smettete di cercarlo”

“Ho paura di quello che potrebbe essergli successo. Era preoccupato perché non gli entravano alcuni pagamenti e, di conseguenza, lui non riusciva a pagare altre persone. Mi appello alle autorità affinché non smettano di cercarlo". Questo lo straziante appello di Nicolas Legari, il figlio dell’imprenditore edile Salvatore Legari, datato ottobre 2023.

"La mia sensazione è che sia accaduta la cosa più grave; se stanno scavando è per quel motivo lì. Vorrei fare un appello; chiedere alle forze dell’ordine di non smettere di cercare. L’unica cosa che so è che qualche settimana prima della scomparsa, parlando al telefono con mia mamma le ha detto di essere preoccupato perché non entravano pagamenti che stava aspettando. Le ha detto: se non arrivano i soldi, passano alle minacce. Ma scherzava sempre e non abbiamo dato peso a quelle parole, pensando fosse un modo di dire. Evidentemente non era così”.