Modena, 6 maggio 2024 – L’auto elettrica in produzione in Cina non si chiamerà Modena. Si chiude così il caso sollevato dal sindaco Muzzarelli, spalleggiato nell’occasione dal ministro Urso, che diffidava l’azienda del Paese del Dragone a non chiamare la loro auto con il nome della nostra città, dal momento in cui la produzione era interamente in Cina e l’appellativo sarebbe stato solo un tentativo di sfruttare la suggestione data dalla città di Ferrari e Maserati per scopi di marketing.
"In relazione alle recenti notizie circolate nel fine settimana – riecita una nota dell’azienda cinese – e alle dichiarazioni rilasciate da rappresentanti del governo nazionale e locale, Xiaomi desidera chiarire che il nome del suo veicolo elettrico è Xiaomi SU7 ‘Modena’ rappresenta solo il nome interno di un progetto, nonché l’identificativo dell’architettura della piattaforma ‘Xiaomi EV Modena Architecture’ come annunciato durante un evento tenutosi a Pechino il 28 dicembre 2023. L’azienda sottolinea quindi – conclude la nota – che non ha intenzione di utilizzarlo per campagne di marketing a livello globale indicandolo come nome dell’auto. Xiaomi si è sempre impegnata a rispettare tutte le normative europee e italiane applicabili, compreso il regolamento sulla protezione delle indicazioni geografiche".
Al di là delle intenzioni vere o presunte, il sindaco Muzzarelli chiude la questione in maniera positiva: "Siamo soddisfatti per le dichiarazioni dell’azienda che assicurano che nessuna auto avrà il nome di Modena. Evidentemente però, chi ha pensato di utilizzare il nome Modena per una piattaforma produttiva, come è stato spiegato, ritiene che sia un sinonimo di qualità e di capacità di innovazione: siamo d’accordo, è proprio così. I contenuti di questa edizione del Motor Valley Fest lo dimostrano per l’ennesima volta: questa è la capitale della Terra dei motori. Ma appunto per questo servirebbe maggiore attenzione e rispetto nell’utilizzo del nome Modena, anche in relazione a una semplice piattaforma produttiva. Come Comune siamo impegnati, insieme a tutti i soggetti del sistema territoriale, a valorizzare il “brand” anche a beneficio del turismo. Bene ha fatto il Ministero che, su nostra sollecitazione, si è attivato per tutelare l’immagine di Modena e, più in generale, del ‘made in Italy’".