Modena, 12 febbraio 2022 - "La legalità è indispensabile ed è evidente che la norma introdotta dal Governo con il decreto Sostegni ter aveva lo scopo di ridurre le frodi, obiettivo condivisibile, ma la norma ha generato anche difficoltà per l’attuazione delle pratiche private del Superbonus creando diffidenza e problemi ai cantieri avviati e a quelli che avrebbero potuto partire". A sottolineare le criticità legate alle nuove condizioni per la cessione del credito relativo al Superbonus edilizio che garantisce una detrazione fiscale del 110% per lavori di efficientamento energetico ad abitazioni e condomini, è il sindaco Gian Carlo Muzzarelli che giorni scorsi ha scritto a tutti i parlamentari modenesi, senza distinzione di partito, per richiamare l’attenzione su un problema che "nelle ultime due settimane, mi è stato sottoposto con urgenza e apprensione non solo dal mondo economico del territorio, ma anche da diversi cittadini".
La criticità è legata al fatto che il provvedimento introdotto di recente limita a una sola volta la possibilità di cedere i crediti edilizi vantati dall’esecutore (o dal committente) alla banca o alle Poste, mentre prima era possibile per gli istituti di credito cederli a loro volta ad altri operatori finanziari. "Non sfugge la ratio con cui il legislatore ha immaginato la norma – ha precisato il sindaco – nella pratica quotidiana però questa restrizione ha generato un momento di stallo dell’intera filiera finanziaria e amministrativa necessaria all’attuazione delle pratiche private del Superbonus 110%, a partire dalle piattaforme digitali dei soggetti intermediari coinvolti nella cessione dei crediti".
Anche Lapam ha puntato il dito contro le forti restrizioni al sistema delle cessioni del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli edifici. "Questo provvedimento – denuncia Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato -, ha di fatto bloccato l’operatività di molte imprese del settore dell’edilizia, dell’impiantistica, dei serramenti e dell’indotto del comparto costruzioni. La situazione è particolarmente pesante per quelle imprese che hanno garantito ai cittadini di poter fruire delle agevolazioni, attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore, e che ora si trovano con la difficoltà, se non l’impossibilità, di cedere a loro volta il credito. Questo genera ripercussioni pesanti sui flussi di cassa e sulla programmazione delle aziende, nonché sulla tenuta occupazionale".
Il provvedimento ha avuto un impatto fortemente negativo nei confronti delle 6.950 imprese modenesi del settore delle costruzioni, che comprende edilizia e installazione di impianti, costituto nel 99,6% dei casi da micro e piccole imprese attive che contano oltre 16 mila addetti, ovvero il 76% dell’occupazione del comparto (21 mila unità totali).