Modena, 4 aprile 2024 – Secondo i sindacati continua ad essere un momento durissimo per Maserati a Modena: con un accordo firmato mercoledì, Fim Cisl, Uilm Uil e Aq Cfr sono riuscite ad ottenere la riduzione del numero di esuberi dichiarati da Stellantis, portandolo da 250 a 150 lavoratori sui 600 in organico, individuati tra dipendenti dell’Area Engineering e il personale a cartellino Stellantis in forza ad altri settori. Soprattutto, l’accordo congela l’Azienda, impedendole di lanciare azioni unilaterali come l’apertura di mobilità e trasferimenti di personale in altre sedi. L’intesa, che va in scia all’accordo quadro nazionale, prevede uscite volontarie sostenute da incentivi economicamente migliori rispetto ai precedenti visti nel gruppo. Questi i numeri dell’accordo: è prevista l’uscita di 130 dipendenti dell’area Engineering su un totale di 509 in organico e di 23 lavoratori a cartellino Stellantis (su 111 in organico). Si tratta di figure individuate tra chi è vicino alla pensione e tra chi ha già ricevuto altre offerte di lavoro. Gli incentivi saranno pari a 6 mensilità per chi è già in possesso dei requisiti per la pensione. Chi maturerà i requisiti per la pensione entro quattro anni riceverà per i primi 24 mesi un importo tale da raggiungere insieme al trattamento di Naspi il 90% della retribuzione lorda. Per i successivi 24 mesi è previsto un importo lordo pari al 70% della retribuzione lorda più un’ulteriore somma equivalente ai contributi previdenziali da versare. Per coloro che non riusciranno ad agganciare la pensione, invece, gli incentivi saranno differenziati in base all’età. Inoltre, comunicano i sindacati, chi non raggiungerà la pensione potrà utilizzare il paracadute aziendale che fa scattare una clausola di sicurezza: consente la riassunzione in Stellantis per mancato superamento del periodo di prova presso il nuovo datore di lavoro, ovviamente per un fatto non imputabile al lavoratore.
“Con questo accordo siamo riusciti ad evitare una mannaia che avrebbe decretato un colpo grave, troppo grave, a Maserati. Siamo riusciti, cioè, a far prendere tempo al marchio ma ora chiediamo lo stop alle promesse vaghe – spiegano Alessandro Gamba (segretario generale aggiunto Fim Cisl Emilia Centrale), Alberto Zanetti (segretario Generale Uilm Uil Modena) e Franco Fei (segretario Aq Cfr) –. Occorre un piano industriale, occorre una strategia di rilancio. Sindacati e Istituzioni continuano a lavorare per avere un incontro con l’amministratore delegato Carlos Tavares e ci aspettiamo il massimo della serietà al tavolo riconvocato per metà aprile al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Al Ministro Urso chiediamo e chiederemo un piano nazionale di supporto a tutto il settore dell’automotive, mett endo al centro interventi chiari e misurabili per il caso specifico di Maserati che è una delle anime della Motor Valley emiliana". Nel concreto, Fim, Uilm e Aq Cfr chiedono per Modena nuovi modelli del settore lusso non incentrati esclusivamente sull’elettrico, che evidentemente stenta ancora ad imporsi sul mercato.