ALBERTO GRECO
Economia

Fumata bianca per la Bellco: “Stop licenziamenti, si investe”

La proprietà si è impegnata per la reindustrializzazione. Accordo in Regione: “Nessun atto unilaterale”. La soddisfazione dei lavoratori in presidio sotto i palazzi di via Aldo Moro

I lavoratori della Bellco sotto il palazzo della Regione a Bologna durante il tavolo di confronto

I lavoratori della Bellco sotto il palazzo della Regione a Bologna durante il tavolo di confronto

Mirandola (Modena), 27 giugno 2024 – Per i 350 lavoratori di Mozarc Bellco, storica azienda del distretto biomedicale, si allontana il rischio dei temuti licenziamenti, dopo la decisione della proprietà di dismettere il settore dialisi.

"Si apre finalmente una prospettiva per il salvataggio del sito di Mirandola e dei livelli occupazionali – festeggiano Lisa Vincenzi, segretario provinciale Filctem Cgil Modena e Alberto Suffritti, segretario Femca Cisl Emilia Centrale – che va declinata con i contenuti del progetto di reindustrializzazione". Questa la sintesi di oltre tre ore di confronto, ieri pomeriggio in Regione Emilia-Romagna, dove si sono riuniti il governatore uscente Stefano Bonaccini, l’assessore al Lavoro Vincenzo Colla, il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia, la neo sindaca di Mirandola Letizia Budri, il sindaco di Medolla, oltre ai rappresentanti della proprietà Mozarc Medical (Alessandro Di Mauro, Luca Bernardi, Marcello Terremi), di Confindustria Emilia Centro con Dominico Bellifemine e i sindacati.

Alla fine di una discussione, a tratti serrata, le parti hanno sottoscritto un protocollo in cui è scritto che "Mozarc Medical (ex Bellco Spa) si impegna a dare attuazione ad un processo di reindustrializzazione del sito al fine di preservarne la continuità industriale, produttiva, occupazionale, anche attraverso l’individuazione di possibili acquirenti, di non dare corso ad atti unilaterali fino alla individuazione di una soluzione industriale, produttiva, occupazionale con il coinvolgimento delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali, della Rsu".

"In Emilia-Romagna non ci possono essere licenziamenti e chiusure di aziende decise dalla sera alla mattina – ha subito chiarito Bonaccini –. La Regione è pronta a fare ciò che serve per salvare il sito produttivo e garantire la massima continuità occupazionale. Oggi (ieri, ndr) abbiamo tolto dal tavolo ogni ipotesi di chiusura e licenziamenti".

E’ un risultato che arriva dopo appena quattordici giorni di lotta, salutato con soddisfazione dalla delegazione di 50 lavoratori Bellco che ieri in pullman hanno accompagnato a Bologna la propria delegazione ed hanno atteso rumorosamente sotto la sede della Regione, mentre gli altri colleghi, scesi ieri compattamente in sciopero per manifestare la loro determinazione, hanno continuato il presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di Mirandola.

Quanto concordato ieri al tavolo sarà la base da cui si riprenderà il confronto del 9 luglio al Mimit, presieduto dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto, su cui la Regione "si rende disponibile a sostenere il processo di reindustrializzazione utilizzando i propri strumenti legislativi e normativi vigenti". "Grandissima soddisfazione" è stata espressa dagli amministratori locali presenti. "Mettere al centro le persone, il diritto di poter avere un futuro e un progetto di vita per se stessi e per le proprie famiglie, di poter continuare a lavorare" questo quanto ribadito anche da Braglia.