Modena, 15 giugno 2024 – Nel pieno della protesta a oltranza dichiarata dai lavoratori della Mozarc Medical – Bellco, giunta oggi al suo terzo giorno di presidio dopo l’annuncio dello stop alla produzione di macchine per dialisi e dei relativi consumabili, inclusi i dializzatori (filtri), si aprono i primi spiragli per la ricerca di una soluzione che non penalizzi l’occupazione del territorio (350 posti a rischio) e, soprattutto, non danneggi l’immagine del distretto più dinamico della provincia.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ieri pomeriggio ha fatto sapere che – su indicazione del ministro Adolfo Urso –, ha convocato per martedì 9 luglio alle ore 15, a Palazzo Piacentini, il tavolo sullo stabilimento di Mozarc-Bellco di Mirandola, a seguito dell’annuncio dell’azienda di voler avviare il processo di chiusura dell’impianto produttivo, che conta circa 350 dipendenti”.
E anche dalla Regione Emilia-Romagna si fa sapere che l’assessorato regionale allo Sviluppo economico e Lavoro ha convocato per mercoledì 26 giugno alle ore 15, nel quartier generale, a Bologna, il tavolo regionale di salvaguardia sulla vertenza.
All’incontro sono stati invitati a partecipare i vertici della società Mozarc, Confindustria Emilia Centro, i rappresentanti dei lavoratori, i sindacati Confederali dell’Emilia-Romagna e di categoria, gli enti locali.
Dopo che giovedì i lavoratori e le lavoratrici di Bellco (acronico di Bella Compagnia), una azienda fondata da Mario Veronesi nel 1973 e che si identifica con la storia del distretto Biomedicale, avevano ricevuto la solidarietà di tutte le istituzioni locali e della Regione, con il presidente Stefano Bonaccini che aveva raggiunto il presidio per anticipare le mosse della Regione, ieri è arrivata anche le voce del Governo.
“Il Mimit – continua la nota – sta seguendo attentamente la questione ed è pronto a mettere in campo ogni azione per individuare una soluzione industriale volta alla salvaguardia produttiva e occupazionale. All’incontro, che sarà presieduto dal sottosegretario Fausta Bergamotto, sono stati invitati a partecipare i rappresentanti della Regione ER, del Comune di Mirandola, della società e dei sindacati”.
Oggi, tuttavia, resta confermata la mobilitazione con corteo, promossa dai sindacati Cgil-Cisl-Uil fermamente intenzionati a sbarrare la strada ai temuti licenziamenti che potrebbero seguire all’annuncio da parte della proprietà degli esuberi. Con lo slogan ’Giù le mani dal biomedicale!’ si sfilerà per le vie di Mirandola.
Il concentramento è alle ore 9.30 presso il piazzale della vecchia stazione delle corriere, da dove si partirà per percorrere l’anello della circonvallazione e terminare in piazza della Costituente. Restano, infatti, forti i timori legati alla comunicazione della multinazionale Mozarc Medical – Bellco di abbandonare l’asset del mercato della Dialisi Cronica ed Acuta per adulti, che prevederebbe per il sito di Mirandola il mantenimento della sola attività di ricerca e sviluppo. “La data del 9 luglio per il tavolo – commenta Daniele Dieci, segretario provinciale Cgil Modena – non va bene. E’ troppo in là, poiché qui ci sono persone che hanno bisogno di risposte subito. Bene la convocazione, bene che il Governo abbia preso in carico la partita, che comprendiamo non è una scelta, ma una necessità in quanto parliamo del terzo distretto al mondo del biomedicale. Siamo disponibili a parlare di riconversione, di piano industriale e di programmazione, ma non si entra in fabbrica fino a quando non è stato tolto il tema dei licenziamenti”.
Una nota congiunta con la Cisl fa comunque presente che l’intervento di Stato e Regione è “un primo, grande, risultato”.