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Cultura e spettacoli

Mostra di Dalí a Modena, visita sensoriale

I volontari hanno percorso l’esposizione bendati e accompagnati. Il progetto per facilitare e coinvolgere le persone disabili

I volontari visitano l'esposizione bendati: il progetto formativo della Lega del filo d’oro alla mostra di Salvador Dalì a Modena

I volontari visitano l'esposizione bendati: il progetto formativo della Lega del filo d’oro alla mostra di Salvador Dalì a Modena

Modena, 17 novembre 2024 – A poco più di due mesi dall’inaugurazione, la mostra dedicata a Salvador Dalí ’Nella mente del maestro’, organizzata da Dalí Universe e presentata nella Nuova Ala del Palazzo dei Musei, ospita un’esperienza formativa unica.

In collaborazione con Lega del Filo d’Oro, una fondazione focalizzata sull’assistenza e il sostegno di persone sordo-cieche e con disabilità psicosensoriale, la mostra su Dalí diventa parte di un progetto nazionale che coinvolge diverse aree museali.

In particolare, il progetto presentato ieri è una simulazione rivolta ai volontari della fondazione, bendati e accompagnati, per dare loro l’opportunità di vivere in prima persona l’esperienza e riuscire in tal modo ad acquisire tecniche tattili ed esplicative utili all’evento vero e proprio che si svolgerà a dicembre con persone sordo-cieche.

“Spesso – commenta Laura Boni, responsabile dei volontari Lega del Filo d’Oro di Modena – le persone sordo-cieche visitano ed esplorano un oggetto ’a piccole parti’, sfruttando la minuzia del tatto per ricostruirlo nella sua forma completa. Per questo sarebbe molto utile inserire opere o riproduzioni tridimensionali nei musei, per poter donare a tutti la possibilità di fruire dell’arte. Secondo la nostra associazione, attività come queste sono fondamentali per creare uno spazio di sensibilizzazione e un contagio positivo. Purtroppo non è sempre possibile, però fortunatamente molti musei si stanno attrezzando per rendersi tattili e dare un’opportunità a tutte le persone con disabilità sensoriali importanti”.

La mostra, visitabile fino al 6 gennaio, si inserisce in un contesto particolare anche per una questione più controversa, legata ai dubbi sull’autenticità delle opere esposte, sollevati dalla consigliera Maria Grazia Modena in un’interrogazione.

“Tutte queste opere sono originali - risponde Eleonora Fietta, responsabile di Dalì Universe Education - e appartengono a Beniamino Levi, il curatore di questa mostra d’eccellenza, nonché amico di Salvador Dalí. Sono opere che ha avuto direttamente lui, quindi attestiamo l’originalità delle opere, tutte certificate. Forse alcuni non conoscono la tecnica del bronzo e la tecnica di riproduzione delle sculture. Le opere vengono fatte con la tecnica a cera persa, che Dalí ha fatto, poi viene creato uno stampo in gesso esattamente dove l’artista ha messo le mani. Dalí aveva la possibilità di decidere quante riproduzioni potessero essere considerate effettivamente autentiche a partire dallo stesso stampo, ed è proprio questo che ci permette di poterle esporre e spiegarle ad un pubblico ribadendo così che le opere presentate alla presente mostra rientrino nelle riproduzioni autorizzate e certificate dallo stesso artista".