REDAZIONE MODENA

Zone 30, cittadini divisi: "Bene ridurre la velocità, ma non sarà sufficiente"

Viaggio tra i residenti e i negozianti della Sacca dopo l’annuncio del Comune "Il limite non sarà sempre rispettato: qui servono più dossi e controlli".

Viaggio tra i residenti e i negozianti della Sacca dopo l’annuncio del Comune "Il limite non sarà sempre rispettato: qui servono più dossi e controlli".

Viaggio tra i residenti e i negozianti della Sacca dopo l’annuncio del Comune "Il limite non sarà sempre rispettato: qui servono più dossi e controlli".

di Jacopo Franceschini

Il quartiere Sacca si divide sulla Zona 30, tra favorevoli e contrari, a pochi giorni dall’annuncio del Comune riguardo la designazione di quattro aree modenesi nelle quali i veicoli non potranno superare i 30 chilometri orari. Il provvedimento comunale prevede, inoltre, il rafforzamento della ciclopedonalità in tutta l’area, l’introduzione di 10 dossi, la messa in sicurezza degli incroci e la riqualificazione dell’attraversamento pedonale verso il parcheggio della Polisportiva. Ma tra i residenti c’è qualcuno che storce il naso: non sono poche, infatti, le critiche riguardo la misura e tra i cittadini sembra emergere un grande scetticismo di fondo. Dall’altra parte del tiro alla fune però, allo stesso tempo, emerge la necessità, evidenziata dagli stessi cittadini, di limitare la velocità delle macchine soprattutto agli incroci tra via Monari e via Cassiani, dopo che negli ultimi tempi si sono verificati alcuni incidenti. "Da poco ho dovuto riparare la macchina, in seguito alla manovra scellerata di un guidatore che curvando all’incrocio con via Cassiani è sbandato distruggendomi la vettura – ha spiegato, rammaricata, la titolare dell’edicola di Trudy, Ylenia Sganzerla –. Questa è una zona residenziale e le persone devono rispettare i limiti, per questo vedo di buon occhio la zona 30; ritengo ancor più necessaria la rivalutazione dei dossi esistenti, perché al loro stato attuale sono completamente inutili".

Tra i residenti, sono in tanti a sottolineare l’esigenza di un intervento riguardante i dossi: "Il Comune ha inserito dei dossi in plastica, che fan solo del gran rumore ma non impediscono ai veicoli di sfrecciare ai 120 km/h per la via – sottolinea Fabio Sighinolfi – i dossi vanno fatti in cemento, perché ogni qualvolta una macchina transita sotto casa mia in via Gerosa e supera il dosso di plastica fa ballare tutta la casa, con un inquinamento acustico evidente; per quanto concerne la zona 30, io mi ritengo assolutamente contrario, aumenterebbe l’inquinamento e basta, quando è sufficiente far rispettare alle macchine l’attuale limite dei 50". Anche Mauro Ferrari commenta negativamente la decisione del Comune riguardo le nuove Zona 30: "E’ assurdo mettere un limite del genere, come si fa ad andare ai 30 km/h? Quando vado in bici raggiungo la stessa velocità, figuriamoci se in macchina devo andare così piano; in più è appurato che si inquini di più ed anche questo è un fattore da tenere in considerazione". "Non vediamo il bisogno in questo quartiere di mettere un limite così stringente – affermano in coro le dipendenti del Forno Cristini, Eugenia, Stefania e Fatma – Basta far rispettare gli attuali limiti e gran parte dei problemi relativi all’alta velocità delle macchine si risolverebbero".

"Noi lavoriamo qui vicino e non vediamo di buon occhio questa nuova misura, in quanto non fai in tempo ad accelerare che i 30 li hai già superati – dichiarano Mattia, Marcello ed Alex, dipendenti nella stessa azienda situata nel quartiere Sacca –. Basterebbe sistemare i dossi; e poi se le persone non rispettano l’attuale limite, come possiamo pensare che andranno davvero ai 30 km/h? Forse l’unica misura che scongiura dall’andare forte rimane l’installazione degli autovelox". "Abbassare la velocità delle auto che transitano è utile, specialmente perché in questa via passano tantissimi camioncini adibiti allo scarico merci, che spesso corrono e non rispettano i limiti – è il pensiero di Iris Righi e Pina Ferriero, proprietarie dello storico Forno Cassiani - Ma onestamente siamo un po’ preoccupate qualora dovessero realmente estendere la Zona 30 a tutta la città, come successo ai nostri cugini bolognesi: quella misura non la vedrei di buon occhio".