Zone 30, brusca frenata: "Non ne facciamo più"

Sassuolo, la maggioranza boccia la richiesta del Pd nell’ordine del giorno "Non è con un cartello che si risolve il problema della sicurezza stradale".

Zone 30, brusca frenata: "Non ne facciamo più"

Zone 30, brusca frenata: "Non ne facciamo più"

Altre zone cittadine con il limite di velocità a 30 chilometri l’ora per migliorare la sicurezza dell’utenza stradale? Non se ne parla, quelle che ci sono bastano e avanzano. Nella domanda e nella riposta la sintesi del dibattito in consiglio comunale che ha visto la maggioranza bocciare l’ordine del giorno con cui il partito democratico chiedeva all’Amministrazione la possibilità di studiare i ‘30’ in zone cittadine ritenute ‘pericolose’. Chiedeva anche, il Pd, di studiare, di concerto con la Polizia Locale, uno studio che facesse il punto sullo stato della viabilità cittadina e dei punti più critici del centro urbano, al fine di migliorarne la sicurezza a beneficio delle utenze più deboli, da cui muovere per, eventualmente, provvedere. "Zone 30 – ha detto Stefano Bargi per la Lega annunciando voto contrario – ce ne sono già, e non è con un cartello in più che indica il limite di velocità che si risolve il problema della sicurezza stradale. Servirebbe altro, ovvero un sistema integrato di dossi, dissuasori, limitatori di velocità che inducano gli automobilisti ad adottare comportamenti virtuosi". Le zone 30 in città, in effetti, ci sono, e poco conta che non siano granchè osservate: piazza Grande e via Cavallotti – paradigmatiche quanto a sosta selvaggia, transito difficoltoso per i pedoni, velocità eccessive di transito – sono le zone 30 cui il Pd chiede di rifarsi con una maggiore attenzione anche ad altre zone cittadine, senza tuttavia fare breccia nella maggioranza. Che il documento lo respinge anche con Giuliano Zanni, capogruppo di Fratelli d’Italia, ad avviso del quale "limitazioni del genere non è detto favoriscano né la tutela ambientale nè la sicurezza", e con il civico Macchioni, contrario a soluzioni che, dice, "poste in questo modo non risolvono nulla". Vedute opposte sul tema, insomma, di cui prende atto, per il Pd, Matteo Mesini ("c’è una differente visione di città, tra chi propone questo ordine del giorno e chi lo boccia"), ma anche Giulia Pigoni del Gruppo Misto, che alla giunta chiede, insieme al Pd, un passo avanti "almeno nello studio della problematica posta all’attenzione dell’Amministrazione, se non nell’adozione di provvedimenti specifici", ma non ottiene nulla. Bocciato da Lega e Sassolesi e dall’astensione di Francesco Macchioni, il documento si ferma alla discussione in aula: i 30 all’ora non piacciono. "Danno l’idea – chiosa Zanni – di essere espedienti per fare cassa alle spalle dei cittadini e non risolvono i problemi". Anzi li aggravano, almeno ad avviso di Macchioni, che cita il centro di Fiorano Modenese, desertificato (anche) dall’impossibilità di attraversarlo in auto stante un limite dei 20 all’ora che "non si può dire abbia giocato alla vivibilità di quel centro cittadino".