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West Nile, un altro decesso: "Da inizio anno 32 ricoveri"

Alessandra Fantuzzi (Ausl): "Si tratta di un uomo di 67 anni del distretto di Castelfranco" "I casi non gravi? Quasi uno al giorno, ma presentano sintomi simili a quelli dell’influenza"

Alessandra Fantuzzi, direttrice facente funzione del servizio di igiene pubblica

Alessandra Fantuzzi, direttrice facente funzione del servizio di igiene pubblica

Modena, 30 agosto 2024 – Dall’inizio dell’anno ad oggi sono 32 i casi confermati di malattia neuroinvasiva da virus West Nile, distribuiti in quasi tutte le zone del territorio modenese. Mentre i decessi, nella nostra provincia, sono saliti a due.

Alessandra Fantuzzi, direttrice facente funzione del servizio di igiene pubblica Ausl, qual è lo scenario?

"Purtroppo, negli ultimi giorni, abbiamo registrato un ulteriore decesso (il primo risale a inizio mese, un uomo di 89 anni con patologie già preesisetenti, ndr). In questo caso si tratta di un uomo di 67 anni di Castelfranco. Anche lui con patologie croniche già preesistenti".

La situazione, a oggi, risulta quindi ancora più preoccupante?

"Come già sappiamo, l’aumento di casi ha indotto la Regione Emilia-Romagna a innalzare il livello di rischio: parliamo del livello tre, dunque il più alto. Al contempo, sono state quindi messe in atto azioni straordinarie di monitoraggio e prevenzione. Dall’inizio dell’anno abbiamo contato, sul nostro territorio, trentadue casi confermati di malattia neuroinvasiva da virus West Nile, ma parallelamente ci sono anche molti altri casi, senza sintomi o con sintomi lievi, che non richiedono il ricovero".

Come accorgersene?

"È bene prima fare chiarezza. Nella maggior parte dei casi il contatto col virus causa un’infezione che decorre senza sintomi, quindi parliamo di persone totalmente asintomatiche. In alcuni casi, invece, possono svilupparsi alcuni sintomi che ricordano perlopiù una sindrome influenzale e che durano pochi giorni. Di questi, a oggi, ne risultano in media anche uno o due al giorno, ma si tratta per l’appunto di casi leggeri, che non richiedono il ricovero. Alcuni se ne accorgono, ad esempio, contattando il proprio medico curante".

Si sono verificati, però, anche casi più gravi.

"Sì, lo abbiamo visto. Si può arrivare a gravi forme neurologiche che richiedono il ricovero in ospedale, anche se è più raro. Si tratta soprattutto di persone anziane e fragili, con patologie preesistenti".

E la prevenzione rimane fondamentale.

"Assolutamente. Anche i cittadini possono fare la loro parte per proteggersi. E’ bene ricordarsi di usare sempre dei repellenti certificati, più volte in una stessa sera e, tra le altre cose, indossare abiti lunghi quando si va nelle aree verdi dopo il crepuscolo" .