Anche nella nostra provincia in queste ultime settimane il virus West Nile circola di più: parliamo del virus trasmesso all’uomo dalla zanzara comune. Il contatto col virus di solito causa un’infezione che decorre senza sintomi, in alcuni casi può però portare allo sviluppo della malattia West Nile Disease, con sintomi evidenti che possono ricordare una sindrome influenzale. Seppur di rado e soprattutto in persone debilitate, il virus può provocare anche gravi forme neurologiche che richiedono il ricovero in ospedale e che possono condurre a esiti permanenti o al decesso dei pazienti colpiti. Dall’inizio dell’estate 2022 sono 8 i casi di forme neuroinvasive di West Nile riscontrati nella nostra provincia. Per evitare il più possibile la trasmissione del virus la stessa Regione ha chiesto ai Comuni delle aree più esposte di effettuare trattamenti settimanali fino al 10 settembre negli ambienti frequentati dai più anziani, come spiega il dottor Giovanni Casaletti, direttore del servizio igiene pubblica Ausl Modena. "Quest’anno il tema della West Nile sta tornando alla ribalta, ricordando il triste anno del 2018, ma va detto che non ci sono più zanzare: il clima e la siccità non favoriscono la moltiplicazione. La rete di sorveglianza regionale, che consiste nel catturare insetti adulti con trappole attrattive e processare questi campioni tramite laboratori specializzati, ha dimostrato però un maggior numero di positività nei campioni rispetto agli anni passati. Per questo motivo – sottolinea Casaletti – la Regione ha ritenuto opportuno lanciare un appello ai comuni, a gestori di strutture per anziani e centri di ritrovo per attivare trattamenti programmati di controllo dell’infestazione specialmente se i contesti sono all’interno di aree verdi. Ogni cittadino però deve essere consapevole della necessità di proteggersi dalla puntura di zanzara, perché minore è il rischio di contrarre il virus". Il dottore spiega però che chi si infetta non costituisce un rischio per le altre persone. "La concentrazione di virus nel sangue è bassa per cui non si realizza mai l’infezione dall’uomo alle zanzare e nell’80 per cento dei casi l’infezione è asintomatica: il nostro sistema immunitario è in grado di combattere l’infezione senza che ce ne rendiamo conto. C’è una percentuale residua di casi in cui questa infezione può decorrere con sintomi simil influenzali, come febbre e mal di testa, ma la malattia di solito si risolve da sola. In una ridottissima percentuale di casi l’infezione – conclude – può determinare forme neuroinvasive che richiedono il ricovero in reparti specializzati. In pochissimi casi, in situazione di particolare debilitazione può purtroppo intervenire il decesso. Ricordiamo che la zanzara comune ha attività soprattutto nelle ore serali e notturne: se usciamo di casa è importante utilizzare abiti chiari, che coprano buona parte della superficie corporea ed evitare profumi e dopobarba, usando repellenti cutanei".
Valentina Reggiani