Sarà Silvio Orlando ad aprire martedì 26 novembre la nuova stagione del teatro Fabbri di Vignola. È stata infatti rinnovata la convenzione con Ert per la gestione della sala, in intesa con il Comune di Vignola e con il sostegno della Fondazione di Vignola e dell’Unione Terre di Castelli. "Siamo felici di questa proroga, con la prospettiva di procedere poi a un accordo triennale", sottolinea Giuliano Barbolini, presidente di Ert: come si ricorderà, lo scorso anno la riapertura del ‘Fabbri’ era stata in bilico quando erano venute a mancare alcune risorse importanti, e si era trovata un’intesa sul filo di lana. "Ora – prosegue il presidente – la possibilità di un accordo triennale permette di immaginare un calendario in linea con il progetto artistico che presenteremo al ministero in gennaio". "La stagione del Fabbri è nel segno di un teatro d’arte popolare – aggiunge il direttore Valter Malosti –, un cartellone multidisciplinare con volti noti e amati, artisti emergenti e drammaturgie internazionali".
Il cartellone abbraccia nove titoli, sei dei quali andranno in scena nel teatro vignolese, mentre per altri tre appuntamenti (due allo Storchi di Modena e uno all’Arena del Sole di Bologna) verrà messo a disposizione un servizio di navette. Al teatro Fabbri si (ri)partirà dunque il 26 novembre con la commedia "Ciarlatani", una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dal testo "Los Farsantes" di Pablo Remon, qui anche regista: in scena l’amatissimo Silvio Orlando. Il 10 gennaio "Chi resta", delicata indagine sulla solitudine di una generazione, con Matilde Vigna (due volte premio Ubu) e Daniela Piperno. Poi il 27 febbraio "Le serve" di Jean Genet con Eva Robin’s, icona pop del transgender, Beatrice Vecchione e Matilde Vigna, dirette da Veronica Cruciani, e l’8 marzo "Every brilliant thing", la lista delle cose per cui vale la pena vivere, versione italiana del testo di Duncan Macmillan e Jonny Donahoe, con la regia a quattro mani di Fabrizio Arcuri e Filippo Nigro, che è anche interprete. L’8 aprile poi "Come gli uccelli", storia d’amore fra un giovane di famiglia ebraica e una ragazza di origini arabe, dal testo dello scrittore libano-canadese Waijdi Mouawad, con la regia di Marco Lorenzi, e il 5 maggio "L’ultima estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo", il progetto di Simone Luglio su testo di Claudio Fava, ex presidente della Commissione Antimafia, con regia di Chiara Calegari.
Allo Storchi di Modena il pubblico di Vignola potrà assistere il 6 dicembre a "Extra moenia" della regista Emma Dante, e il 24 gennaio a "La madre" di Florian Zeller, con Lunetta Savino e Andrea Renzi, poi all’Arena del Sole di Bologna il 14 febbraio al "Don Giovanni" di Arturo Cirillo.
Stefano Marchetti