MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Visite nei musei per il benessere di anziani e fragili

Carpi, il Comune ha aderito al Manifesto del welfare. Un progetto dove l’arte migliora la qualità della vita .

Il welfare culturale è un progetto. che si fonda sulle arti visive per stare meglio

Il welfare culturale è un progetto. che si fonda sulle arti visive per stare meglio

Garantire condizioni di benessere e di salute e, quindi, una migliore qualità della vita per tutti i cittadini, anche per coloro in condizioni di fragilità e vulnerabilità sociale. E in tale contesto alla cultura è riconosciuto un ruolo fondamentale, provato a livello scientifico: quello di essere tra i determinanti individuali e sociali della salute. Partendo da queste basi, il Comune di Carpi ha scelto di aderire al Manifesto condiviso sullo sviluppo del welfare culturale promosso da regione Emilia-Romagna, regione Toscana e Promo Pa Fondazione. Propriamente, il welfare culturale è un modello integrato di promozione del benessere e della salute delle persone e delle comunità attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale. Obiettivo del Manifesto, nato dal lavoro di oltre cinquecento tra professionisti e organizzazioni pubbliche e private della cultura e del sociale, è favorire il riconoscimento del welfare culturale negli strumenti normativi e lo sviluppo di azioni congiunte tra le aree culturale, educativa, sociale, sanitaria e formativa per rendere i luoghi di cultura spazi di supporto e di benessere sociale per i cittadini.

Come spiega l’assessore alla Cultura Giuliano Albarani, "l’adesione al Manifesto consente al Comune e ai suoi istituti culturali (Musei di Palazzo dei Pio, biblioteche, teatro, archivio) di entrare a far parte di una rete regionale e interregionale di enti e istituzioni culturali, educative, sociali e sanitarie che si impegnano a sviluppare attività e servizi integrati. Il Manifesto incorpora valori e obiettivi che sono già nella sostanza perseguiti dall’amministrazione, dalle istituzioni e dalle realtà associative del nostro territorio, si pensi ai numerosi progetti culturali che vanno incontro alle fragilità e alle diverse abilità. Ma allo stesso tempo esplicita in forma chiara un principio che facciamo nostro, ovvero che le politiche culturali vanno concepite come una componente delle politiche di welfare e non come qualcosa di estrinseco o voluttuario.

Un esempio di declinazione concreta degli assunti del Manifesto – prosegue Albarani - è costituito dalle attività per persone con forme di demenza che sono svolte nei Musei di Palazzo Pio. Queste azioni sono state già state realizzate in versione sperimentale nel mese di aprile, con ottimi risultati e soddisfazione di utenti e famiglie, e inizieranno regolarmente, arricchendo l’offerta dei Musei, a partire dall’ottobre prossimo, in virtù di una collaborazione fra assessorati alla Cultura e al Sociale e la cooperativa Anziani e non solo".

Maria Silvia Cabri