Nell’Area Nord è allarme per l’aumento di segnalazioni di violenze di cui sono vittime le donne. Nel 2022 le donne che si sono rivolte ai 3 sportelli del Centro antiviolenza dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord (Medolla, Finale e Mirandola) è raddoppiato. Sono state 70, infatti, le segnalazioni raccolte dall’Associazione Temporanea di Scopo costituita dall’Associazione Donne in Centro A.P.S. e dalla cooperativa Gulliver, che per conto di Ucman gestisce il Centro Antiviolenza e la Casa Rifugio, dove attualmente sono ospitate 4 donne.
In aumento le donne italiane rivoltesi al centro (45), passando dal 55% del 2021 al 64% del 2022. Le donne, che hanno avuto il primo accesso, con figlie minori sono praticamente due su tre (65%). Per quanto riguarda la tipologia di violenza subita, tenendo presente che la stessa vittima può essere sottoposta a diverse forme di maltrattamento, nel 2022 le donne che hanno denunciato di aver subito violenza psicologica sono state il 47%, il 35% violenza fisica, quindi più di un terzo, il 12,5% violenza economica, il 4,2% violenza sessuale. Il 42% di loro risultava occupata. La raccolta dei dati statistici raccolti e presentati in un Report consegnato alle istituzioni locali pochi giorni fa, traccia dunque uno specchio freddo, ma altresì inquietante, della condizione femminile nella Bassa modenese, ben nota a chi lavora allo sportello e si confronta tutti i giorni con queste richieste di aiuto, raccogliendo il loro disagio e la loro preoccupazione per vessazioni fisiche, violenze sessuali ma anche costrizioni psicologiche ed economiche. "I dati delle donne che subiscono violenza sono purtroppo in preoccupante crescita - commenta il presidente dell’Unione Alberto Calciolari - e questo deve farci riflettere sulle nostre condizioni di vita e di socialità. Molto spesso, se non sempre, le violenze avvengono tra le mura domestiche, a opera di familiari. Combattere queste forme di orribile crudeltà nei confronti delle donne deve essere un’ossessione per ogni pubblica amministrazione che si rispetti. Non è accettabile, in realtà piccole come le nostre, ignorare determinate situazioni. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Tutta la comunità deve stringersi a difesa di queste donne, di queste madri, di queste figlie; perché siano madri, figlie, sorelle di tutti noi. E non estranee da considerare con indifferenza". La fascia di età che maggiormente ricorre ai 3 punti di ascolto del Centro antiviolenza Ucman è quella dai 25 ai 54 anni (77,05%), molte (42,85%) separate o divorziate e per il 37,14% coniugate o conviventi. "Le violenze – fanno sapere dal Centro - sono per lo più esercitate da partner o ex partner, con una prevalenza di persone conosciute e non estranee".
Alberto Greco