Modena, 26 agosto 2018 - L’attendeva in garage, nascosto in un angolo. Quando l’ha vista arrivare, l’ha buttata a terra, le ha premuto la mano sulla bocca, per non farla gridare e le ha abbassato i pantaloni ma lei è riuscita a divincolarsi e a scappare prima che il ‘mostro’ riuscisse nel suo intento.
L’agguato a sfondo sessuale si sarebbe verificato venerdì mattina, a Zocca, via Cave, borgo un po’ distante dal centro del paese. Il condizionale è d’obbligo perchè sull’episodio sono in corso indagini da parte dei carabinieri di Pavullo. La procura, registrata la notizia di reato, ha subito aperto un fascicolo per il reato di tentata violenza sessuale. Al momento è inevitabilmente è contro ignoti.
La vittima è una 28enne del posto: giovane mamma e moglie, impiegata nota in paese. E’ stata proprio lei, sotto choc, a chiedere aiuto, rivolgendosi ai vicini dopo essere riuscita a liberarsi dalla presa dello stupratore. Un uomo che, a quanto pare, ha atteso appunto la sua preda nascondendosi nel box auto della villetta in cui la ragazza vive ma sul quale la 28enne sarebbe riuscita a fornire ben poche indicazioni dal momento che, il delinquente, avrebbe agito a volto coperto. Ma ripercorriamo quanto sarebbe avvenuto ieri mattina nella villetta di via Cave.
La vittima esce di casa e, come ogni giorno, entra in garage per accendere l’auto e recarsi al lavoro. Al piano di sopra il marito e la sua bambina. All’improvviso e dal nulla sbuca un uomo: una persona forte dal viso coperto che la butta a terra. Lei grida, cerca di divincolarsi, di difendersi ma lui con una mano la tiene ferma e, con l’altra, le strappa i pantaloni.
La 28enne, però, pur ferita e terorizzata riesce a gridare e a liberarsi per qualche istante tanto da fuggire all’esterno del box e a chiedere aiuto ai vicini. Durante la fuga, tra l’altro, si ferisce alla caviglia e cade. Quando i vicini si rendono conto di quanto accaduto lanciano l’allarme: immediato l’arrivo sul posto dei carabinieri che, però, non trovano traccia dell’aggessore. Il caso approda sul tavolo della procura e, contemporaneamente, scattano le indagini dei militari che, in serata, ascoltano la giovane in caserma. La ragazza, in mattinata, viene infatti trasportata e visitata al Policlinico. Nei casi di violenza interviene subito un’equipe di esperti che accoglie la vittima per poi sottoporla a tutte le visite del caso, previste nel protocollo. La giovane, da quanto emerge - i militari mantengono sul caso lo stretto riserbo - avrebbe riportato diversi graffi alle braccia ed altre ecchimosi.
Gli abiti della presunta vittima sono stati quindi sequestrati: saranno analizzati al fine di rilevare enentuali tracce di dna che possano condurre all’aggressore. I medici hanno anche ‘isolato’ altri campioni prelevati sul corpo della 28enne ma gli esiti si sapranno tra qualche giorno. I campioni sono infatti nelle mani degli esperti della medicina legale. Intanto i carabinieri stanno effettuando accertamenti al fine di identificare il presunto stupratore. Telecamere della zona, testimoni ed eventuali tracce lasciate sulla scena dell’aggressione sono ora al vaglio dei militari del comando di Pavullo.
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Al momento tutte le ipotesi circa l’identità dell’uomo sarebbero al vaglio. Un conoscente? Un amico magari invaghito da tempo della 28enne che la teneva d’occhio? Qualcuno che forse sapeva gli orari della giovane impiegata e che, quindi, era certo di trovarla a quell’ora in garage.
Non vi è nulla di certo al momento sull’aggressione a sfondo sessuale, se non la denuncia presentata dalla presunta vittima dell’agguato. E ci sono le tante voci che immediatamente si sono diffuse in paese dove la famiglia della ragazza è piuttosto conosciuta. Qualcuno, ieri, facendo riferimento a continui furti d’auto nella zona, ha azzardato l’ipotesi del ladro sorpreso a trafugare l’auto. Ma, da quel poco che si sa, la borsetta della giovane non è stata neppure presa in considerazione dallo stupratore che, in pochi secondi, si è comunque dileguato tra le piccole strade di montagna.