Modena, 21 settembre 2017 - Violenze sessuali subite per tre o quattro anni e diverse volte la settimana, nel silenzio di un magazzino in disuso. L’orco, che avrebbe abusato della nipotina di otto anni, sarebbe proprio lo zio: l’uomo che avrebbe dovuto occuparsi della bambina durante l’assenza dei genitori.
Lei, una studentessa di appena 16 anni, solo oggi ha avuto il coraggio di denunciare. La terribile vicenda avrebbe avuto inizio nel 2009 e - secondo la testimonianza della ragazzina - le violenze sarebbero andate avanti fino al 2013 ovvero fino a quando le condizioni fisiche del presunto pedofilo non si sarebbero aggravate. (Trattandosi di un pensionato di oltre 80 anni).
La denuncia sarà depositata in queste ore in procura da parte del legale rappresentante della vittima e per conto del padre della minore - che si è subito rivolto ad un avvocato, appunto - mentre ieri la ragazzina è stata sentita in questura. La polizia ha subito dato il via agli accertamenti per verificare l’attendibilità del racconto della 16enne e raccogliere in merito eventuali prove a carico dell’anziano.
La ricostruzione dei fatti da parte della studentessa, però, riporta agghiaccianti dettagli sugli abusi: lo zio avrebbe approfittato infatti per anni dell’assenza da casa del padre della piccola, ma anche di quella della moglie (zia della presunta vittima) per costringere la bambina ad atti sessuali, iniziati quando la minore aveva appena otto anni. Secondo la testimonianza della 16enne lo zio, durante il primo stupro, l’avrebbe convinta a seguirlo nel magazzino vicino a casa per aiutarlo in qualche ‘lavoretto’. Da quel momento in poi le violenze sarebbero andate avanti anni, anche tre volte la settimana. «Se parli con qualcuno di quello che facciamo qui – avrebbe detto in tono minaccioso il presunto orco alla bambina – dirò a tutti che sei stata tu ad iniziare».
L’adolescente sarebbe riuscita a raccontare anni di abusi solo lo scorso maggio alla compagna del padre, dopo aver instaurato con la donna un importante rapporto di fiducia. La 16enne, che segue un percorso psicologico, si sarebbe tolta il terribile peso dal cuore raccontando quanto subito anche all’esperta la segue da tempo proprio per i disagi mostrati negli anni e sicuramente legati al dramma vissuto. Il padre della ragazzina, appreso dalla compagna quanto ipoteticamente subito dalla figlia, si è subito rivolto all’avvocato Malaguti affinchè la querela venga trasmessa in procura e riservandosi di costituirsi parte civile nell’eventuale giudizio penale. Il reato contestato all’anziano è ovviamente quello, terribile, di violenza sessuale su minore. Gli accertamenti per appurare quanto accadde in quei tanti, troppi pomeriggi all’interno di un magazzino poco fuori città sono ora al vaglio della polizia.