VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Violenza contro le donne: "Per contrastarla davvero dobbiamo lavorare di più sulla parità di genere"

Monica Dotti, coordinatrice dei centri Ldv dell’Ausl, è andata in pensione: "Lascio un sistema aziendale di grande supporto che ha sempre facilitato gli step. Ho lavorato per anni su un tema che mi ha coinvolto molto, non smetterò"

Monica Dotti, coordinatrice dei centri Ldv dell’Ausl, è andata in pensione

Monica Dotti, coordinatrice dei centri Ldv dell’Ausl, è andata in pensione

Modena, 3 gennaio 2025 – "Lascio una certezza: per cercare di contrastare la violenza contro le donne è necessario lavorare con gli autori della violenza, è necessario interrompere il circolo intergenerazionale della violenza". Dopo una brillante carriera, caratterizzata dalla lotta contro la violenza Monica Dotti, coordinatrice del centro Liberiamoci dalla Violenza (Ldv) di Modena, nonché fautrice dell’apertura di tutti i centri Ldv in Regione è andata in pensione.

Come inizia la sua carriera?

"Ho iniziato a lavorare all’ Ausl di Modena nel 1986, prima come assistente sociale della tutela minori poi – dopo la laurea in scienze politiche e specializzazione in sociologia sanitaria – presso il sistema qualità aziendale. Dopo una ricerca sulle donne straniere e la mediazione interculturale nei consultori familiari ho iniziato a occuparmi di violenza contro le donne. Questo è un tema che ha un grande rilievo in ambito sanitario, poiché come dichiara l’ Oms riguarda la salute pubblica. Ha una elevata incidenza: secondo l’ Istat una donna su 3 ne è vittima nel corso della vita e del resto i nostri Pronto Soccorso ne sono una testimonianza evidente, così come il riscontro da parte dei medici di base e pediatri sempre più sensibili e formati sul tema".

Come è riuscita a realizzare il Centro Ldv?

"I grandi progetti, come è stato Ldv, non vedono dei solisti che partono all’avventura. Il Centro Ldv è nato dopo che la Regione ha coinvolto diversi professionisti che lavoravano sul tema. Poi è stato chiesto chi aveva intenzione di candidarsi per una sperimentazione. La direzione Ausl, i consultori familiari, la psicologia clinica hanno aderito mettendo in campo diverse risorse di professionisti. E’ stato pensato un percorso che ha previsto un accurato approfondimento bibliografico per comprendere cosa esisteva nel mondo, in Europa, in Italia ed è stata messa a punto la strutturazione di ricerca, un confronto locale con tutti i servizi, con la magistratura che poteva interfacciarsi con il nuovo progetto. Il sistema locale si è definito pronto ad accogliere un nuovo nodo nella rete a contrasto della violenza. Il focus sarebbe stato: lavorare con gli uomini autori di violenza contro le donne nelle relazioni di intimità, per la cessazione della violenza, per un’ assunzione di responsabilità dei comportamenti agiti, per un loro cambiamento. Le direzioni aziendali che si sono succedute negli anni e la Regione hanno sempre supportato il centro anche attraverso un finanziamento annuale che è servito soprattutto per formare i nostri professionis".

Cosa si lascia alle spalle?

"Un sistema aziendale di grande supporto che ha sempre agito cercando di facilitare tutti gli step che ci attendevano. Lascio i colleghi, tre psicologi uomini che mi hanno accompagnato in questo lavoro e una psicologa e un’ assistente sociale donna giunte da poco. Lascio un contesto territoriale solido e integrato, certamente spazi di miglioramento ce ne sono sempre".

Un consiglio a chi verrà invece dopo di lei?

"Per cercare di contrastare la violenza contro le donne è necessario lavorare con gli autori della violenza, è necessario interrompere il circolo intergenerazionale della violenza. ‘Gli uomini possono cambiare’, ci vuole coraggio e desiderio vero di voler essere diversi. Penso che serva lavorare di più per l’ indipendenza economica delle donne perché possano fare scelte più definite nel tempo; lavorare sul rispetto, sulla parità di genere a partire dai nidi e dalle materne perché gli adulti importanti per i bambini , abbiano analoghe consapevolezze. Avere leggi armoniche e integrate fra di loro o non differentemente interpretabili; maggiore formazione sul tema violenza anche da parte degli Avvocati e della Magistratura.. Ho lavorato per anni su un tema che mi ha coinvolto molto; è difficile pensare che non me ne occuperò più, presumo che lo farò ancora attraverso strade diverse".