VALENTINA REGGIANI
Cronaca

"Violentata a tredici anni", avvicinata al parco poi gli abusi

Modena, inchiesta su un 24enne clandestino che avrebbe trascinato la ragazzina tra gli alberi. La testimonianza della vittima ha permesso di identificare l’aggressore, ma ora è irreperibile

"Violentata al parco a 13 anni", il racconto choc

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Modena, 23 luglio 2024 – L’aveva notata sola in un parchetto. Approfittandosi della circostanza e presentandosi con gentilezza, l’aveva poi invitata a sedersi accanto a lui, per chiacchierare, su una panchina poco distante. Poco dopo, però, secondo la testimonianza della ragazzina, l’avrebbe trascinata in un boschetto per poi violentarla. Rischia il processo con la pesantissima accusa di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima e dalle condizioni di minorità della stessa (avendo la ragazzina una disabilità intellettiva) un marocchino di 24 anni, clandestino. Non si sa neppure se il giovane straniero ci finirà a processo: al momento risulta infatti irreperibile sul territorio nazionale.

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I fatti risalgono al maggio dello scorso anno e sarebbero avvenuti in un comune della provincia dove la presunta vittima, una modenese di origini straniere di soli 13 anni, vive con la propria famiglia. Ieri mattina, nell’ambito dell’incidente probatorio è stato conferito incarico al perito, dottoressa Forghieri per valutare le capacità generiche della vittima a rendere testimonianza al processo: il perito ha preso novanta giorni per esprimersi in merito e la prossima udienza è prevista per il 4 novembre alle 14.30.

L’indagato avrebbe approfittato proprio della disabilità della minore per adescarla e poi trascinarla tra gli alberi. Con violenza, dopo qualche minuto trascorso seduti sulla panchina, l’avrebbe infatti costretta a seguirlo in un luogo meno ‘in vista’ per poi spogliarla e costringerla a subire atti sessuali. La studentessa, sotto choc, una volta a casa avrebbe raccontato l’accaduto ai genitori e subito sarebbe scattata la denuncia.

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Proprio grazie alla descrizione del 24enne, fornita dalla vittima gli inquirenti sono riusciti a risalire all’identità del marocchino. Al giovane, raggiunto dai carabinieri nel proprio domicilio era stato poi notificato l’atto in cui venivano nominati i carabinieri del Ris, incaricati dalla procura di svolgere indagini sugli indumenti intimi della ragazzina.

L’indagato è stato a tal fine sottoposto a tampone salivare ma, ad indagini in corso, si è reso appunto latitante.

A novembre il perito si esprimerà anche sulla capacità della minore di essere sentita attraverso audizioni protette e le indagini sono in corso per stabilire cosa sia accaduto quel giorno.