STEFANO
Cronaca

Villa Verdi abbandonata da mesi Vale 24 milioni, ma l’asta non si fa

Chiusa dopo un contenzioso tra gli eredi. Al suo interno un tesoro di arredi, spartiti e memorabilia. Ma la dimora ha bisogno di manutenzione. Sgarbi: "Bisogna fare presto, lo stato avrà la prelazione".

Villa Verdi abbandonata da mesi  Vale 24 milioni, ma l’asta non si fa

Villa Verdi abbandonata da mesi Vale 24 milioni, ma l’asta non si fa

di Stefano

Marchetti

Qualche turista si ferma smarrito davanti al cancello chiuso. È arrivato qui seguendo il filo della storia e della musica, ma adesso trova soltanto silenzio, attesa e – commentano alcuni, con amarezza – un sostanziale abbandono. Villa Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda (Piacenza), dimora e ‘buen retiro’ del grande compositore che in queste stanze scrisse alcuni fra i suoi capolavori (come l’ "Aida" e "La Traviata"), è chiusa ormai da nove mesi: un contenzioso fra i parenti l’ha fatta finire all’asta.

Già lo scorso inverno lo Stato – attraverso il ministero della Cultura – ha annunciato l’intenzione di acquistarla per farne un museo nazionale. Nella legge di Bilancio sono stati previsti 20 milioni per l’acquisizione dell’immobile, del grande parco e dei tesori custoditi all’interno della villa: mobili, spartiti, memorabilia, abiti del Maestro e perfino una delle prime copie de "I Promessi Sposi" donatagli da Alessandro Manzoni. "Villa Verdi è un luogo dell’identità nazionale", ha rimarcato il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano che per gestirla pensa a una fondazione di cui farebbero parte anche la Regione Emilia Romagna e i Comuni di Villanova e Busseto (Parma).

Tuttavia sono trascorsi i mesi e ancora l’asta non è stata fissata: "Credo che sia arrivato il momento di procedere per non lasciare passare altro tempo", dice Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura. In dicembre il tribunale di Parma ha affidato a un notaio la valutazione dei beni, "ma ora occorre andare avanti speditamente per dare al più presto un futuro a Villa Verdi", aggiunge Sgarbi. Qualcuno ha ipotizzato la possibilità di un acquisto diretto da parte dello Stato, "però io ritengo sia preferibile percorrere la strada dell’asta, anche per verificare se esistano realmente dei compratori affidabili – prosegue lo storico dell’arte e sottosegretario –. Lo Stato comunque eserciterà un diritto di prelazione". Secondo una stima, il valore della dimora e dei suoi preziosi contenuti si aggirerebbe sui 24 milioni, superiore alla somma prevista dal ministero, "ma qualora la prima tornata d’asta andasse deserta, il prezzo sarebbe destinato a scendere", sottolinea Sgarbi.

Chiunque volesse acquisire Villa Verdi sa perfettamente che si tratta di un bene vincolato: di certo non vi si può ricavare un hotel o un ristorante, ma dovrà restare come casa museo per raccontare la grandezza di Verdi. La sua attrattività culturale e turistica si annuncia enorme: può richiamare decine di migliaia di visitatori all’anno. Ma, al di là dello Stato, chi potrebbe acquistarla, impegnando una somma notevole? Forse una fondazione bancaria o magari un gruppo di imprenditori - mecenati, ovviamente con solide e cospicue possibilità economiche: "Nei mesi scorsi, prima che il ministro annunciasse l’intenzione dello Stato di acquisire Villa Verdi, ero stato contattato dal finanziere Francesco Micheli, grande appassionato d’arte, che avrebbe valutato l’idea di una cordata con Bulgari", rivela Vittorio Sgarbi. In ogni caso, lo Stato manterrà il controllo dell’operazione.

Nel frattempo la villa di Sant’Agata resta chiusa alle visite: nei giorni scorsi, in accordo fra la Soprintendenza e l’Istituto vendite giudiziarie, sono entrati in azione i giardinieri per riordinare il parco, potando aiuole e togliendo erbacce, ma lo stabile mostra segni di sofferenza e richiederebbe lavori di manutenzione. Si aspettano sviluppi e intanto si prepara un nuovo evento incastonato nel progetto "Viva Verdi", promosso dal ministero per raccogliere fondi destinati all’acquisto della villa: l’8 settembre a Piacenza il Maestro Riccardo Muti dirigerà l’Orchestra giovanile Cherubini in una serata speciale dedicata al Cigno di Busseto. "La villa di Sant’Agata andrebbe annoverata tra le opere di Verdi, talmente compendia il suo pensiero e il suo modo di essere – ha scritto il celebre direttore –. Qui anche il paesaggio è come una partitura, con i filari degli alberi e le linee incise dall’aratro sulla terra. Basta mettersi in ascolto e Verdi è ancora qui".