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Villa Emma, memoriale pronto nel 2024: "Lezione di accoglienza da tramandare"

Nonantola, procede il cantiere da 2,7 milioni. Pietre ’testimoniali’, archivio e itinerario per ripercorrere la storia degli ebrei salvati

Villa Emma, memoriale pronto nel 2024: "Lezione di accoglienza da tramandare"

"Quella di Villa Emma è una storia di salvezza in controtendenza, di persone comuni che si mettono in gioco. E’ la preziosa occasione di narrare il secondo conflitto mondiale nella forma della resistenza civile". Ed è questa, secondo il direttore della Fondazione Villa Emma di Nonantola Fausto Ciuffi, la forza motrice del nascituro progetto ‘Davanti a Villa Emma. Un luogo per la memoria dei ragazzi ebrei salvati a Nonantola 1942-1943’. Un sito memoriale, di circa 650 metri quadri, realizzato per tramandare la storia dei settantatré ragazzi ebrei in fuga attraverso l’Europa sconvolta dalla guerra e arrivati a Nonantola tra l’estate del 1942 e la primavera del 1943, accolti dalla popolazione locale nelle stanze di Villa Emma. Il luogo scelto per la costruzione del complesso è il simbolico ‘Prato Galli’ che, da un lato, guarda il principale teatro della vicenda, dall’altro rappresenta un ponte tra la residenza e il paese. Con il suo ingresso segnato dalle ‘pietre testimoniali’ recuperate dai casali che si trovavano lì e che hanno ‘visto’ la storia, l’edificio guarderà a sua volta l’antica villa nonantolana offrendo un racconto dinamico del passato che, questo è l’augurio, sia in grado di portare letture sempre nuove del presente. Del resto, "lavorare sulla storia è proprio interrogarla sul passato e sul presente, è un’indagine che ci restituisce le dinamiche della nostra vita sulla terra", ha continuato Ciuffi. "E, in un momento storico come quello attuale, non potrebbe essere più importante tramandare lezioni di accoglienza e aiuto", il commento di Matteo Tiezzi, presidente della Fondazione di Modena che sostiene il progetto insieme alla Regione Emilia-Romagna, al Ministero della Cultura e a Bper Banca, per un totale di 2 milioni e 700mila euro. Il progetto, elaborato dallo Studio Bianchini & Lusiardi Associati di Cremona, prevede un complesso memoriale fatto di pareti in legno e superfici vetrate al quale si accederà attraverso un passaggio coperto, affiancato da un muro ottenuto con le ‘pietre testimoniali’ di cui sopra. All’interno troveremo il percorso espositivo, una sala conferenze, una sezione-archivio e un laboratorio didattico permanente al servizio delle scuole, oltre agli uffici della Fondazione Villa Emma. "I lavori di realizzazione del progetto architettonico - specifica l’onorevole Stefano Vaccari, presidente della Fondazione Villa Emma – sono partiti nella primavera del 2023 e dovrebbero vedere la conclusione nella seconda metà del 2024. Per organizzare le attività culturali servirà qualche mese in più, contiamo di essere pronti al più tardi a inizio 2025". Il percorso memoriale non si limiterà al complesso in costruzione: uscirà dalle vetrate e si estenderà anche all’esterno con elementi verticali, panche e segni a terra per raccontare la rete di percorsi che animarono lo svolgersi della vicenda. Da qui proseguirà nelle strade del paese con un itinerario artistico segnato da piccole sedie, simbolo di accoglienza e ospitalità, realizzate in bronzo e collocate nelle vicinanze di alcuni punti chiave della vicenda. Per un paesaggio memoriale (e valoriale) costruito intorno alla comunità, come questa storia insegna.

Chiara Mastria