I vigili del fuoco festeggiano oggi 4 dicembre la patrona del corpo: Santa Barbara. Tante le iniziative a cominciare dalle 9,30 con la deposizione di una corona di alloro alla lapide dedicata ai caduti presso il comando di via Formigina per poi spostarsi in viale Corassori con l’alzabandiera e omaggi floreali al monumento dedicato ai vigili del fuoco. La giornata proseguirà nella palestra della centrale di via Formigina con la Santa Messa e la consegna delle onorificenze. Santa Barbara è anche l’occasione per fare un bilancio dell’anno di lavoro che sta per chiudersi. Sono stati 9.400 gli interventi di soccorsi urgenti in tutta la provincia di Modena con una media di 25 al giorno, 20 le comunicazioni di notizie di reato nel campo antincendio. Un lavoro su diversi fronti che ha visto le squadre dei pompieri modenesi in trasferta anche fuori regione come nella terribile alluvione che ha sommerso una zona del casertano nell’agosto scorso. Fondamentale il contributo di due mezzi speciali in dotazione in tutta Italia soltanto al comando di Modena. "Si tratta di due mezzi molto particolari che si sono dimostrati molto efficaci nel ricercare persone disperse in contesti come le alluvioni – ha spiegato il comandante Ermanno Andriotto – abbiamo trovato purtroppo i corpi della mamma e del figlio portati via da quel torrente di fango, un’operazione che non sarebbe stata possibile con altri mezzi. L’altro ambito dove abbiamo trovato impiego è stata l’esplosione della centrale idroelettrica Bargi nel bolognese dell’aprile scorso, (sette le vittime). Anche in questo caso il contributo di Modena è stato importante anche perché le nostre squadre sono state tra le prime ad arrivare. Hanno operato con altri colleghi grazie alla preparazione Usar (Urban search and rescue), utile in situazioni come terremoti o catastrofi che comportano il seppellimento di persone". "Una tragedia – ha concluso il comandante - che ha messo in risalto come determinati contesti necessitino di una formazione continua. Sono tecniche già in uso da anni ma ora possiamo dire che anche Modena ha il suo nucleo preparato per operare in questi contesti".
Una formazione che va di pari passo con l’avvento delle nuove tecnologie ad esempio con la diffusione delle auto elettriche, ha spiegato poi Andriotto, che in caso di incendio necessitano di un approccio e di una tecnica completamente diversi da quello per le auto tradizionali.
Emanuela Zanasi