
Quattro operatori della polizia locale di Sassuolo sotto accusa
Modena, 1 aprile 2025 – Nuova udienza nell’ambito del procedimento in corso davanti al collegio contro i quattro operatori della polizia locale di Sassuolo, due agenti e due assistenti, rinviati a giudizio per il reato di tortura dopo una presunta aggressione ai danni un 41enne marocchino di Viano, nel reggiano e ricoverato al Pronto Soccorso di Sassuolo. I fatti risalgono alla sera del 15 ottobre di due anni fa quando l’uomo, soccorso dalla Croce Rossa in via Regina Pacis a Sassuolo, era stato trasferito all’ospedale in stato confusionale a causa – si scoprirà in seguito – di una crisi ipoglicemica. I primi testimoni sentiti, tra cui una infermiera confermarono l’aggressione ai danni del paziente. A prendere parola ieri è stata poi la dottoressa che firmò le dimissioni.
"Non ho notato ecchimosi se non la faccia gonfia, compatibile dall’aver dormito tutta notte sulla barella, coperto da tre panni di lana – ha affermato la dottoressa. Neppure deficit neurologici o segni di percosse – ha sottolineato. Dopo di che è stata sentita un’infermiera che si trovava nell’ambulatorio attiguo. "Ho sentito delle urla e ho raggiunto l’ambulatorio – ha spiegato. Quando sono entrata, però, il paziente non era trattenuto dagli agenti e il medico era seduto al computer. Gli abbiamo fatto lo stick e mi sono accorta in quel momento di come il paziente fosse diabetico". Infine ha preso la parola il comandante della polizia locale di Sassuolo, Rossana Prandi. Prandi ha poi affermato di aver ricevuto la relazione di servizio e di non aver ravvisato criticità in merito, spiegando come le schede di servizio e valutazioni di tutti i poliziotti indagati siano positive. Uno dei quattro, il ‘cinofilo’ – ha affermato la comandante - ha ricevuto encomi".
v. r.