GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Via Spontini, Mezzetti: "Ma quale moschea. Concessione regolare"

Il primo cittadino interviene a difesa di Maletti: "Polemica strumentale. Confermato un impegno della precedente giunta". Po: "Metodo sbagliato"

Il sindaco Massimo Mezzetti

Il sindaco Massimo Mezzetti

Modena, 25 marzo 2025 – "La concessione del centro all’associazione di cittadini di origine bangladese è avvenuta in modo assolutamente regolare e ha confermato un impegno e un percorso avviato dalla precedente amministrazione". Sulla sede di via Spontini interviene il sindaco Massimo Mezzetti a sostenere l’assessora Francesca Maletti dopo la contestazione del centrodestra. È stata accusata di aver sostanzialmente autorizzato la comunità bangladese a eludere la normativa sui luoghi di culto. "Si è voluto montare una pretestuosa polemica sul nulla", contrattacca il primo cittadino. "La concessione del centro ha confermato un impegno e un percorso avviato dalla precedente amministrazione. Quelle che erano chiaramente raccomandazioni della vicesindaca Francesca Maletti nel corso dell’inaugurazione sono state volutamente interpretate come consigli per eludere la legge. Mi chiedo quale sia la finalità di tutto ciò e perché forze politiche che a livello nazionale portano avanti per bocca del proprio segretario la sacrosanta battaglia sullo ius scholae (un riferimento a Forza Italia ndr), a livello locale non comprendano come sia compito dell’amministrazione favorire percorsi di integrazione e di rispetto della legge delle comunità di origine straniera".

Se, come è vero, prosegue Mezzetti, "siamo tutti preoccupati che i giovani, anche quelli di seconda e terza generazione abbiano luoghi dove ritrovarsi non comprendo perché prendere di mira questi centri di comunità e aggregazione dove occasionalmente si prega. Visto che quella islamica è la seconda religione più diffusa in Italia varrebbe la pena riprendere il filo di un’intesa dell’Islam con lo Stato che ancora manca e anche ministri del centro destra avevano cercato di realizzare".

Il sindaco aggiunge "che chi fa polemica non si rende conto della ridicola contraddizione in cui cade quando da una parte tuona in difesa della libertà di preghiera per chi usa questa pratica in modo surrettizio per colpevolizzare le donne che si avvalgono di una legge dello Stato per praticare l’interruzione volontaria di gravidanza e dall’altra parte si scaglia, di fatto, contro la libertà di preghiera da parte di chi ha una fede e un colore della pelle diverso dal proprio".

Chiamiamolo come vogliamo, è la conclusione, "nella migliore delle ipotesi siamo di fronte a un atteggiamento intollerante, per non pensare peggio".

Intanto sulla polemica interviene Camillo Po del comitato Pro Rione Sacca: "La gente della Sacca non ha nulla contro la solidarietà, la carità e il bene verso il prossimo più bisognoso anzi è Maestra in ciò. Ma la vicinanza dell’amministrazione dovrebbe essere erga omnes. Come insegna la cristianità, il pane va spezzato in parti uguali e il mantello diviso a metà senza che nessuno ne abbia a mancare. E la carità, se non per casi particolari non deve diventare un’abitudine né per chi la offre né per chi la riceve altrimenti il bene, si trasforma in vizio e dunque in male ed anche in divisioni e scontri sociali. Un luogo del patrimonio pubblico, qual è quello di via Spontini deve essere di tutti non di alcuni soltanto".

In Sacca "ci sono già altri centri di culto. Uno di essi ha investito danaro proprio per aumentare l’accoglienza e migliorarla. L’altra è una chiesa di rito cattolico cinese in immobile privato e con canone pagato interamente dalla comunità. Sono entrambi dialoganti". Dunque, conclude Po, "nel caso di via Spontini, come nel caso del centro per tossicodipendenze per senza fissa dimora, non è tanto in discussione il merito quanto il metodo: il silenzio e la mancanza di rispetto verso la cittadinanza locale".