Pier Luigi Trombetta
Cronaca

Vent’anni dalla strage di Crevalcore. Cerimonia in ricordo delle vittime: "La sicurezza sia una vera priorità"

Nel 2005 il disastro ferroviario nel bolognese: persero la vita 17 persone, tra cui diversi modenesi. Folla ieri alla commemorazione. Il cardinale Zuppi: "Le lezioni severe servano come prevenzione"

Lo scoprimento del Memoriale ieri a Crevalcore

Lo scoprimento del Memoriale ieri a Crevalcore

Modena, 8 gennaio 2025 – "Le lezioni della vita. A volte così severe, devono servire perché non si ripetano più. Serve prevenzione". Sono parole del cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente Cei, che ieri mattina era a Crevalcore per la commemorazione della tragedia ferroviaria della frazione della Bolognina, di cui ieri è ricorso il ventennale. Il 7 gennaio 2005, in una mattina di nebbia fitta, lungo un binario unico, si scontrarono due treni, un merci ed un passeggeri, e 17 persone persero la vita, tra cui diversi modenesi, 80 furono i feriti. Il fatto nuovo è che, in occasione del ventennale, l’amministrazione comunale ha ideato e realizzato un nuovo cippo commemorativo, chiamato ‘Memoriale’, visibile lungo la Ciclovia del sole, esattamente all’altezza del punto in cui avvenne lo scontro tra i treni.

Accanto al manufatto c’è un QRcode e collegandosi viene raccontato il tragico accadimento. Ieri la commemorazione ha visto la celebrazione della messa nella chiesa di San Silvestro in suffragio delle vittime presieduta dal cardinale Zuppi. A seguire nel piccolo giardino 7 Gennaio 2005, nei pressi dell’ex stazione ferroviaria della Bolognina, c’è stata la deposizione di fiori al cippo dedicato alle vittime e l’intervento di Marco Martelli, sindaco di Crevalcore. Quindi gli intervenuti si sono spostati nel punto, non tanto distante dal giardino, dove è stato collocato il ‘Memoriale’, per la scopertura ad opera dei vigili del fuoco e della Pubblica assistenza di Crevalcore e la benedizione di Zuppi.

Alla commemorazione erano presenti, tra gli altri, Irene Priolo, assessora regionale alla Mobilità e Trasporti, e Matteo Lepore, sindaco di Bologna e della Città metropolitana, il presidente dell’Assemblea legislativa, Maurizio Fabbri, i sindaci del territorio e anche il presidente del consiglio comunale di Imola, Roberto Visani. Presenti inoltre rappresentanti di Ferrovie dello Stato, Prefettura e Questura, delegazioni di Comuni e diverse associazioni del territorio e diversi comitati di familiari, come quelli della tragedia di Viareggio.

Mentre in rappresentanza dei territori modenesi, erano presenti Marco Poletti, sindaco di Finale Emilia, Michele Goldoni di San Felice sul Panaro, Alberto Calciolari di Medolla, Maurizia Rebecchi di Ravarino (che all’epoca insegnava in un una scuola a Mirandola), Tiziana Baccolini di Nonantola mentre il Comune di Mirandola ha mandato in rappresentanza il presidente del Consiglio Comunale Antonio Tirabassi.

Nell’omelia ha detto ancora Zuppi: "Abbiamo capito quanto servono i sistemi di sicurezza", ma anche quanto conta "il ritardo" con cui si arriva a installarli. "Il ritardo non è mai innocuo, non bisogna perdere tempo". Ed ha aggiunto: "Ci servono momenti e luoghi di memoria. È un impegno che fa onore a questa città e a tutta l’area metropolitana". Il sindaco Martelli, ricordando la nebbia di allora e la mancanza di presidi di sicurezza sulla linea, ha affermato: "Non si poteva pensare di caricare sulle spalle di una persona sola la vita di 200 persone in quelle condizioni".