Zocca (Modena), 26 luglio 2024 – Pellegrinaggio continuo a Vascoland. Un fenomeno che, a Zocca, nell’appennino modenese, si sta intensificando.
E’ il turismo del Blasco, con lo stesso Kom che, con un post, lo conferma: “L’aumento di tanti fes… tanti fotografanti e parcheggianti davanti a casa mia”. E poi: “Quanti gitanti il lunedì…”. Soddisfatto il sindaco Federico Ropa: “Tanti fan come nello scorso fine settimana non si erano mai visti. Una cosa straordinaria”. Anche ieri, a Zocca, erano presenti diverse aree d’Italia: Bergamo, Mestre, Venezia, Biella, Lago Del Garda, Bologna, Modena, Firenze e forse altre.
Tanti giovani in attesa lungo la strada senza uscita coperta da un ‘tappeto’ di messaggi multicolori che il solleone ha un poco sbiadito. Un crocchio davanti all’abitazione di Memo, il dirimpettaio del Kom. La sua casa sta diventando la prima tappa per molti fan prima di raggiungere quella di Vasco. Memo ha apparecchiato il giardino con cimeli vascoliani, fra i quali, la segnaletica dismessa della strada piena di autografi e messaggi. Sono un’attrazione e soggetti per selfie. “Memo, stai portando via i fan a Vasco”, lo apostrofano scherzosamente i suoi visitatori. E lui se la cava con una risata.
C’erano Alessandro Serpe di Biella alla quinta volta nella vascoland: “Avevo otto anni quando sono andato al primo concerto di Vasco. Sono felicissimo di essere qui”. E Linda da Bergamo: “Ho partecipato a una ventina di concerti, l’ultimo a San Siro il 15 giugno. Sono nata il 7 febbraio come Vasco, ma qualche anno dopo. Quel giorno gli mando gli auguri sui vari social sperando che li legga. Sarebbe bello ricevere i suoi”. Un paio di giorni fa ha fatto una visita a sorpresa Mattia Villardita, in arte Spiderman, un ‘supereroe normale’ che dal 2018, nel suo tempo libero visita i reparti pediatrici per donare un sorriso e un po’ di spensieratezza ai bambini che soffrono. É passato in municipio e a salutare Vasco. Ormai tutti o quasi conoscono le abitudini del Blasco, altrimenti basta chiedere in paese e le indicazioni arrivano con dovizia di particolari. Lo si trova tutti i giorni Vasco, davanti a casa o, nel pomeriggio, al BiBap, il bar dove è solito ritrovarsi con gli amici per una partita a carte e fare quattro chiacchiere.
Esce anche in moto la mattina e rientra a metà pomeriggio, come ha fatto la settimana scorsa con la trasferta al Centro Aeronautica Militare di Montagna (Camm) sul Cimone, e martedì con una sgommata fino all’Abetone, assieme a Floriano Fini, suo manager personale, e a ‘Ortis’, alias Otello Righetti, suo inseparabile amico. I fan sono rimasti in strada ad aspettarlo dal mattino, per poterlo almeno vedere un attimo e ‘rubare’ una foto al volo. “Eh, eh, eh, venite, con calma”.
È il classico via che il Kom scandisce per l’avvicinamento dei fan alla ‘sbarra’, vi si pone all’interno con tanto di pennarello in mano inizia a firmare autografi su magliette, braccia, cappellini sulla falsariga del suo, e selfie a raffica. Ma una volta appagati, non tutti ritornano a casa, perché sanno che c’è un secondo tempo, al pomeriggio, al Bibap, dove il rito si ripete. Quest’estate, a Zocca, i fan hanno trovato novità.
Gli amministratori del Comune hanno fatto trovare una gigantografia alta dieci metri con l’immagine del rocker affissa a una parete della scuola di Piazza dei Martiri, oltre a due occhi azzurri che penetrano (quelli di Vasco) nella parete esterna del Municipio, e due gigantografie in quella struttura che poco più di un mese fa è stata ribattezzata ‘Teatro Comunale il Blasco’. Non si può lasciare Zocca senza un selfie con queste opere, come del resto davanti ai murales di via Tesi e alle luminarie di Albachiara quando scende il buio.