Modena, 2 luglio 2021 - Rallenta il calo della circolazione virale nelle ultime due settimane di giugno e ora si attesta a 11,5 positivi ogni centomila abitanti mentre migliorano invece tutti gli altri indicatori. Sotto la lente delle autorità sanitarie la ridotta vaccinazione degli adolescenti, che in vista della riapertura a settembre delle scuole potrebbe determinare problemi. "Si può comunque dire – assicura Antonio Brambilla, direttore generale dell’Ausl – che il dato dei casi positivi si concentra quasi esclusivamente nelle giovani generazioni, che sono quelle che si muovono di più e che hanno una vita sociale più intensa".
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E’, infatti, la fascia 19-24 anni quella che dalla seconda metà di giugno ha mostrato il maggiore incremento di casi positivi al tampone. Rispetto ai timori per le sempre più diffuse varianti, i dati evidenziano che quella largamente più diffusa resta l’inglese col 63,8%, seguita dalla brasiliana (20,5%), ceppo originario (7,1%) e ora dalla variante Delta col 4,7%. "Quest’ultima – avverte Brambilla – è praticamente raddoppiata".
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Rispetto alla diffusione del virus, i distretti che nell’ultima settimana hanno evidenziato una incidenza di casi Covid-19 superiore alla media provinciale sono nell’ordine Vignola con 22 ogni centomila, Pavullo e Sassuolo con 17 ogni centomila e Modena con 15.
In deciso decremento i ricoverati che ora sono 19, di cui 17 nei reparti Covid, 2 dei quali in terapia intensiva. Di questi tre sono quelli ricoverati dopo aver completato la vaccinazione e 2 di loro a più di quindici giorni dall’ammissione ospedaliera. Nessuno è, però, in terapia intensiva. In calo anche i casi seguiti a domicilio che sono ora 245. Aumentano, invece, i contatti in isolamento domiciliare, che sono 434. E questo fa dire al direttore generale Brambilla che "abbiamo sviluppato una attività di sorveglianza più attenta in modo da circoscrivere eventuali focolai".
L’Rt medio è sempre 0,8. Il progressivo miglioramento del quadro pandemico ha fatto sì che siano stati ridotti ulteriormente i posti letto a disposizione dei pazienti covid, al momento concentrati solo al Policlinico di Modena. "In questo momento – assicura Brambilla – tutte le altre strutture non hanno a disposizione letti covid e si ricovera solo al Policlinico". Anche riguardo ai decessi, che pure da inizio pandemia sono stati 1.788, ormai da quasi un mese sono praticamente azzerati.
"In questo momento – conferma Brambilla – stiamo vaccinando tutte le fasce di età e abbiamo inoculato oltre 583mila dosi, di cui quasi 218mila seconde dosi. Stanno somministrando vaccini anche le aziende, sebbene i numeri più alti li fanno i nostri hub vaccinali". La media delle vaccinazioni giornaliere è di 5.000/5.500 al giorno con un picco che è stato toccato il 17 giugno di oltre 7.755. "Per evitare problemi di scostamenti – spiega il dg – noi queste settimane non abbiamo più fatto prenotare le prime dosi in attesa di una sicurezza circa l’arrivo dei vaccini".
Si assottiglia anche la schiera del personale sanitario che si è sottratto alla vaccinazione oggi ridotto a 135 complessivi, tra cui 10 medici, 6 farmacisti e 3 veterinari. L’intensificazione della campagna vaccinale fa sì che adesso il 56,5% della popolazione modenese può ritenersi non suscettibile al virus, o perché guarita (5%) o perché ha ricevuto una dose (21,3%) o perché le ha ricevute entrambe (30,2%). Dal 5 luglio al 2 agosto poi partirà una campagna di sollecitazione rivolta alle fasce over 60 anche con l’impiego dei carabinieri. Un’altra azione molto forte prima della riapertura delle scuole verrà indirizzata verso la fascia degli adolescenti 12-14 anni, poiché solo uno su tre circa (32,8%) è vaccinato.
"Troppi genitori sono scettici sul vaccino ai propri figli, anche nel modenese, ma l’Ausl non demorde. Un genitore valuta il rapporto rischi-benefici su suo figlio, lo capisco bene ma noi dobbiamo ragionare su tutta la popolazione, nel cui ambito i benefici sono certamente e di molto maggiori ai rischi. Più il virus circola, più aumenta il rischio di varianti. Io ho fatto vaccinare mia figlia che ha 20 anni, e che fa il vaccino influenzale da quando ne ha due . Glielo facevo io personalmente" sottolinea Brambilla.