Valsa, luci e ombre di inzio campionato

Gialloblù convincenti con le squadre alla portata, dà fiducia il ritorno di Davyskiba. Da migliorare attacco, servizio e alzate su palla alta

Valsa, luci e ombre di inzio campionato

Il rientro di Davyskiba lascia ben sperare. Manca ancora un po’ di mobilità, ma in attacco è apparso convincente

Che l’inizio del campionato fosse duro lo si sapeva da luglio, che Modena sarebbe uscita dal campo di Piacenza e dalla sfida casalinga con Perugia con alcuni rimpianti forse non era preventivabile. Se da una parte il dato fa riflettere su quanto Modena abbia potenziale, dall’altro le parole del ‘vecchio saggio’ della pallavolo italiana, ancora il migliore di tutti, Angelo Lorenzetti, suonano come un profetico monito alla truppa di Alberto Giuliani: "Per squadre con tante novità come Modena l’inizio della stagione è fondamentale, è nelle prime giornate che si crea l’autostima". Il sillogismo è che l’autostima difficilmente si crea con le sconfitte, ma De Cecco e compagni dovranno essere bravi a prendere le cose buone di queste prime tre giornate, anche della partita contro Perugia: intanto nel match ‘da vincere’ contro Grottazzolina i gialloblù hanno incassato il bottino pieno, e questo deve dare fiducia per gli incontri che verranno contro le squadre di pari o inferiore livello, a partire dal 27 ottobre contro Monza in casa. Poi, appunto, le occasioni: Modena ha fatto match pari a Piacenza e ha sfruttato un’enorme occasione per portarsi avanti 2-1. Così contro Perugia i gialloblù hanno avuto sia nel primo che nel terzo set più opportunità per andare avanti di quattro lunghezze, sprecandole ma costruendosele. Da qui bisogna ripartire.

Davyskiba rientra. La notizia più positiva è quella del rientro del bielorusso. Che sabato è apparso ancora un po’ fermo sulle gambe, certamente poco esplosivo negli spostamenti di ricezione e difesa, ma già ispirato in attacco. Il suo valore aggiunto, soprattutto considerando che Gutierrez non è ancora pronto per l’alto livello della SuperLega, sarà fondamentale prima a Trento e poi nella seconda metà del girone d’andata.

Battuta e attacco. I gialloblù devono crescere in entrambi i fondamentali. Ma se la battuta è una questione individuale e necessità nel complesso di maggiore costanza, l’attacco sta patendo i troppi errori quando la squadra è sotto pressione: a turno Buchegger e Gutierrez, più raramente Rinaldi (ma a Piacenza un suo errore è stato determinante), sbagliano due o tre attacchi in fila consentendo ai rivali di rientrare o allungare.

De Cecco e palla alta. Infine, al termine del match, Giuliani è stato severo nell’analisi della qualità delle alzate di palla alta. Lo si sapeva fin dall’inizio: De Cecco è il migliore al mondo col pallone dentro i tre metri, quando deve correre molto invece fatica. Il lavoro allora dovrà essere fatto su due direttrici: la qualità collettiva della ricezione e quella individuale di De Cecco e sulle possibili soluzioni quando la palla vaga per il campo.

Alessandro Trebbi