Vaccino antinfluenzale, l’Ausl ritira 2000 dosi

Bloccata parte di un lotto dopo una anomalia rilevata nella conservazione: avvisati tutti i medici. L’azienda sanitaria ha già fatto un nuovo ordine e invita a continuare a proteggersi dall’influenza

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Vaccino antinfluenzale ritirato dall’Ausl a Modena (foto di repertorio)

Modena, 9 novembre 2024 – Duemila dosi di vaccino antinfluenzale ritirate dall’Ausl “per precauzione”, a causa del rilevamento di una escursione termica in uno dei frigoriferi adibiti alla loro conservazione.

Dunque un disguido riconducibile alla cosiddetta ’catena del freddo’; l’Ausl fa sapere che “appena rilevato l’evento, si è provveduto a fare una verifica col produttore, concordando appunto il non utilizzo e dunque la sostituzione delle dosi, per massima precauzione”.

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Prima del blocco di una parte delle dosi di un lotto di vaccino, che erano state distribuite il 6 e il 7 novembre scorsi, alcune decine erano già state somministrate. Ma va specificato che questa anomalia nella conservazione non comporta – fanno sapere dall’Ausl – rischi per la salute ma, eventualmente, una minor efficacia del vaccino. In ogni caso “tutti i medici a cui erano state consegnate le dosi sono già stati avvisati, le persone che lo hanno ricevuto sono state identificate ed è in corso il contatto coi cittadini per l’opportuna informazione”. L’Ausl spiega di essersi “impegnata per creare meno disagi possibili”.

E invita tutti, in particolare le categorie a rischio, a continuare a vaccinarsi facendo presente che prosegue la campagna contro l’influenza stagionale e che “la vaccinazione previene la diffusione della patologia e ne previene le complicanze”. Sono 90.000 mila le dosi già somministrate a Modena e provincia; “si sta valutando un incremento di dosi per far fronte all’aumento delle richieste”. “E’ un segnale molto positivo e ci stiamo impegnando a dare risposta in tempi brevi – chiarisce Alessandra Fantuzzi, direttrice del Servizio di igiene pubblica – e vogliamo ringraziare medici e pediatri che quest’anno ancora di più hanno incentivato l’adesione dei pazienti, oltre alle pediatrie di comunità e ai vaccinatori dell’Igiene pubblica”.

r.m.