
‘Fumata nera’. Nessuna uscita, al momento, di Mirandola dall’Unione Area Nord. Il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva dei rimanenti otto Comuni dell’Unione. ‘Mirandolexit’ è sospesa in attesa del pronunciamento definitivo del Tar, annunciato per il 9 febbraio. La legge regionale, nel capitolo relativo alle Unioni, stabilisce che se un Comune ha conferito i servizi in Unione non può recedere nell’arco dei successivi cinque anni. Il 1° gennaio 2021 non vi sarà alcun recesso di Mirandola dall’Unione, ma bisognerà attendere il pronunciamento definitivo del Tar. Il Comune di Mirandola dovrà portare le proprie istanze davanti ai giudici del Tribunale regionale, che saranno confrontate con quelle dell’Unione e della Regione Emilia-Romagna, che si è costituita con l’Unione nel procedimento legale. "Non molliamo l’osso, ci appelleremo al Consiglio di Stato", dichiara il sindaco leghista Alberto Greco dopo quella che ieri è stata definita dal centro destra "una decisione inaspettata". La sindaca di Cavezzo Lisa Luppi nella veste di Presidente dell’Unione parla di "importante riconoscimento della fondatezza legale e amministrativa del ricorso, un atto dovuto portato avanti nell’interesse dei cittadini dell’Area Nord. L’Unione deve ancora essere tutelata, ha un ruolo importante per la gestione dell’emergenza Covid e nell’erogazione dei servizi". Nel frattempo, non si placa la rabbia del centrosinistra dopo che, nell’ultimo consiglio dell’Unione, sono state bocciate le delibere che prevedevano l’assunzione di tre educatori per i nidi di San Felice, Mirandola e San Prospero, un’assistente sociale e l’acquisto di un pulmino per le scuole. "Sono incredulo per quanto accaduto – spiega Antonio Capasso, consigliere liste civiche Pd Bassa Modenese e assessore del Comune di San Prospero – perché si è trattato di un voto politico. Auspico che si trovi un accordo per il bene dei bambini, altrimenti inizierò una raccolta firme". Niccolò Guicciardi, segretario Pd di San Felice, parla di "irresponsabilità dei consiglieri del centrodestra sanfeliciano, che mettono a rischio i servizi scolastici per seguire i diktat della Lega mirandolese". Paolo Negro, capogruppo Liste Civiche Pd aggiunge: "Le due delibere adottate all’unanimità in giunta, compresi i sindaci del centrodestra, sono state smentite dai loro stessi consiglieri. Nessun argomento nel merito, ma un generico ‘motivo politico’, evaporato quanto è stata votata analoga delibera per i servizi scolastici da attivare a Mirandola".
Viviana Bruschi
e Angiolina Gozzi