VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Un’altra rissa in autostazione. Preso a calci e pugni in faccia: "Nessuno si sente al sicuro"

Lo studente è stato preso di mira da una banda di coetanei. "Qui ormai regna il degrado". E mercoledì scorso un gruppo di ragazzini ha spruzzato lo spray al peperoncino: è il terzo caso

Un’altra rissa in autostazione. Preso a calci e pugni in faccia: "Nessuno si sente al sicuro"

Lo studente è stato preso di mira da una banda di coetanei

Modena, 1° novembre 2024 – "Preoccupati? Si, ma succede tutti i giorni, ci siamo abituati. Tutto accade tra la sesta e la settima corsia: quando le corriere arrivano nelle prime corsie e coprono la ‘visuale’, parte la violenza". Sono disarmanti le dichiarazioni di alcuni studenti delle scuole superiori modenesi, secondo i quali tutto ciò che avviene alla stazione delle autocorriere di Modena rappresenta la quotidianità e – paradossalmente – la loro ‘normalità’. Solo ieri, poco dopo il nostro arrivo in autostazione, un gruppo di ragazzini ha lanciato petardi all’ingresso. Mercoledì alle 14, proprio sulla corsia 6 è andata in scena l’ennesima rissa che ha visto coinvolti ragazzini giovanissimi. Nel video, girato da altri adolescenti e ieri divenuto virale sui loro telefonini, si nota chiaramente la facilità con cui ragazzini picchiano altri ragazzini. Le immagini restituiscono infatti immagini di allarmante devianza giovanile: il ‘branco’, composto da una decina di studenti di origine straniera si avvicina ad un altro studente.

Un’altra rissa in autostazione. Preso a calci e pugni in faccia: "Nessuno si sente al sicuro"
Lo studente è stato preso di mira da una banda di coetanei

Nei suoi confronti partono prima gli sputi e le offese poi le botte: schiaffi e pugni sul volto. Nessuno si preoccupa di fermarli ma tutti estraggono il telefonino per filmare l’accanimento contro il coetaneo che disperatamente chiede agli aggressori di smetterla. Sempre mercoledì pomeriggio altri gruppi hanno spruzzato per la terza volta in pochi giorni spray al peperoncino, causando l’intossicazione di altri studenti presenti mentre tre giorni fa due 15enni hanno subito un tentativo di rapina, con tanto di coltello. "Eravamo presenti quando hanno picchiato il ragazzo – commenta un gruppo di studenti – il solito gruppo di giovani ha preso di mira un altro studente che da tempo bullizzano. Lo hanno accerchiato in dieci – affermano – lo hanno picchiato e poi lasciato lì con la maglia strappata. Noi li conosciamo quei ragazzi: sono studenti dello Ial e del Corni. Solitamente arrivano qua per attaccare briga oppure per rapinare quello più ‘fragile’. Ieri è toccato a lui". Altri ragazzi, ironizzando su quanto avviene alla fermata degli autobus rifiutano l’intervista. "Io li conosco e mi lasciano in pace – sottolinea uno studente – ovvio che se intervengo e lo sanno poi se la prendono con me. Noi sappiamo ma evitiamo di intervenire, così ci lasciano in pace".

"Io alla fine dello scorso anno scolastico sono stato aggredito – afferma un minore – mi hanno picchiato per prendere un borsello ma sono riuscito a trattenerlo e sono scappato dentro la corriera. Erano in undici, tutti studenti del Corni. Per noi ragazzi la stazione delle autocorriere e quella dei treni sono divenuti luoghi pericolosi. Sappiamo insomma che, prima o poi, ci rapinano o ci picchiano. Non è facile". "Risse ce ne sono sempre, in questo periodo come lo scorso anno – spiega Mattia Bellucci, studente del Barozzi – è un fenomeno generale. Se non rapinano, spruzzano lo spray al peperoncino. Ci vorrebbero controlli continui e misure di sicurezza ma anche perquisizioni: girano con i coltelli. Non è giusto dover aver paura ogni volta che esci di casa: noi studenti chiediamo maggior sicurezza". E’ ben visibile la disperazione negli occhi di Antonella Bernardo della biglietteria dell’autostazione. "Hanno appena lanciato un petardo, ve ne siete accorti? Ci chiede. Qua tutti i giorni fumano di tutto, sputano e già dalle 7 del mattino si scambiano le dosi. Sono una mamma, non riesco a concepirlo. Dovrebbero esserci i poliziotti qua quando arrivano i ragazzi perchè ogni giorno assistiamo a risse, rapine, scambi di droga. E’ terra di nessuno anzi, è la loro terra e nessuno può dire o fare nulla".