VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Un’altra brutale aggressione in corsia. Paziente contesta il prelievo di sangue. I parenti picchiano due infermieri

Ospedale di Baggiovara, la donna ha rifiutato di sottoporsi all’esame con un tirocinante: "Non faccio la cavia". Ha poi chiamato il marito e altri due familiari. E’ nato un parapiglia: botte e offese a professionisti sanitari.

Un’altra brutale aggressione in corsia. Paziente contesta il prelievo di sangue. I parenti picchiano due infermieri

Ospedale di Baggiovara, la donna ha rifiutato di sottoporsi all’esame con un tirocinante: "Non faccio la cavia". Ha poi chiamato il marito e altri due familiari. E’ nato un parapiglia: botte e offese a professionisti sanitari.

Si è rifiutata di farsi prelevare il sangue da un tirocinante universitario. L’infermiere responsabile dell’affiancamento, di lunga esperienza in ospedale, ha così cercato di spiegare alla paziente l’importanza di permettere ai tirocinanti di fare esperienza in reparto, effettuando poi lui stesso il prelievo ematico. Uno scambio di battute tra paziente e infermiere che sembrava essere finito lì ma così non è stato. La donna, infatti, ha avvisato di quello scambio di ‘vedute’ i parenti, tra cui il marito che in men che non si dica si sono precipitati in reparto, picchiando brutalmente l’infermiere ma anche il collega che era accorso in suo aiuto. L’ennesima e grave aggressione ai danni di un sanitario è avvenuta ieri mattina intorno alle 7 all’interno del reparto di Cardiologia di Baggiovara. L’anziana paziente, infatti, originaria della Calabria, era entrata nel nosocomio al fine di effettuare accertamenti. Avrebbe quindi dovuto sottoporsi al prelievo di sangue necessario prima di eseguire gli esami diagnostici ma, quando si è trovata dinanzi ad un tirocinante, ha dichiarato: "Io non sono una cavia". L’infermiere in servizio, vittima del pestaggio, si era rivolto alla paziente chiedendole se il prelievo potesse essere essere eseguito da un tirocinante universitario, al terzo anno di studi, così come previsto dal piano formativo. La paziente, ex professionista sanitaria, ha declinato ‘l’invito’, affermando "non faccio la cavia". A quel punto l’infermiere ha effettuato lui stesso il prelievo, spiegando però alla paziente che l’impiego di tirocinanti è previsto dalle regole di ingaggio ma, soprattutto, quanto sia fondamentale il percorso esperienziale di questi giovani professionisti. Sentendosi forse ‘offesa’ dalla spiegazione dell’operatore, la paziente ha così chiamato ‘a rapporto’ il marito e altri due familiari stretti che, entrati in reparto alle 8.30 circa, pare al di fuori dell’orario di vista hanno chiesto di poter incontrare l’infermiere in questione. Il professionista si è presentato ai familiari ma, dopo essere stato vittima di un’aggressione verbale con tanto di insulti i tre – secondo la ricostruzione – sono passati alle mani. Una sorta di spedizione punitiva. La vittima è stata colpita con pugni al volto e allo stomaco, tanto da cadere sofferente al suolo. Un’aggressione avvenuta dinanzi a numerosi testimoni, tra i quali altri infermieri, due medici specializzandi, un tecnico della Cardiologia e un oss. I colleghi dell’infermiere sono così intervenuti in sua difesa ed uno di questi è stato a sua volta colpito con un pugno in pieno volto. Sul posto nel frattempo sono arrivate le guardie giurate in servizio a Baggiovara così come gli agenti della volante. Ovviamente il trio di aggressori non è stato colto in flagranza di reato ma per i responsabili scatterà la denuncia.

Il collega della vittima ha riportato due giorni di prognosi mentre l’infermiere è stato a lungo sotto osservazione al ps, riportando contusioni ed escoriazioni in molte parti del corpo per una prognosi di una decina di giorni.