ALBERTO GRECO
Cronaca

“Bellco, una decisione vergognosa. Dovranno cambiare idea"

I sindaci dell’Area Nord e il governatore Stefano Bonaccini ieri al presidio di Mirandola "Potete contare sulla Regione. E coinvolgeremo anche Confindustria nazionale".

"Una decisione vergognosa. Dovranno cambiare idea"

"Una decisione vergognosa. Dovranno cambiare idea"

Mirandola, 14 giugno 2024 – Mentre piovono messaggi di solidarietà ai lavoratori Bellco, il ministero ha fatto sapere che "è pronto a mettere in campo ogni azione utile a individuare una soluzione industriale che garantisca la salvaguardia dell’occupazione e della produzione". Anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini, fresco di elezione al Parlamento Europeo, ieri ha annunciato che a giorni convocherà un tavolo di crisi, cui inviterà tutte le parti, compresa la multinazionale americana. Pesa, però l’annuncio della azienda dei 350 esuberi comunicati alle rappresentanze sindacali. "Dobbiamo fare cambiare idea – ha detto con fermezza Bonaccini – a chi in maniera vergognosa e intollerabile per la storia dell‘Emilia-Romagna ci ha informato del taglio di centinaia di lavoratori. Quello che è accaduto non è tollerabile e non vedo l‘ora di guardare queste persone negli occhi. Ai lavoratori dico che potrete contare sulla determinazione, la passione e il lavoro che la Regione farà al vostro fianco e dei rappresentanti sindacali. Chiederemo anche a Confindustria – ha proseguito – di dare una mano: solitamente lo fa, perché non credo possa vantarsi se un‘azienda si permette di lasciare a casa così tanta gente. All‘azienda dico che siamo disponibili a qualsiasi trattativa, ma ritirino immediatamente la scelta di lasciare a casa così tanta gente. Questa azienda non è in crisi: se anche lo fosse, noi saremmo disponibili ad aiutare a processi di riconversione industriale, ma non possiamo immaginare che una multinazionale come questa non sia in grado di procedere a un rinnovo del processo di lavoro, garantendo la dignità del lavoro a tutti". Rassicurazioni apprezzate da chi oggi vede minacciato il proprio futuro e anche dai sindaci dell’Area Nord, giunti tutti quanti ieri, da Claudio Poletti di Finale, a Monja Zanibioni di Camposanto, a Stefano Venturini di Cavezzo, a Marika Menozzi di Concordia, ad Alberto Calciolari di Medolla, ad Alberto Greco di Mirandola a Veronica Morselli di San Possidonio, e a Gian Carlo Muzzarelli in veste, ha detto lui stesso, di vice presidente della Provincia, a portare la loro testimonianza di vicinanza alle maestranze. "La battaglia che stiamo facendo – ha spiegato Daniele Dieci della Cgil – è per dimostrare che qui da noi procedure di questo tipo, messaggi di questo tipo che calpestano la dignità dei lavoratori non passeranno".