REDAZIONE MODENA

Un robot in aiuto per le operazioni al ginocchio

Lo strumento è in uso all’ospedale grazie alle donazioni delle aziende Modula, Florim e Kerakoll. L’installazione delle protesi è precisa al millimetro

Il robot è stato utilizzato già per quattro interventi chrurgici

Il robot è stato utilizzato già per quattro interventi chrurgici

Un ‘robot’ all’avanguardia per la chirurgia ortopedica presso l’Ospedale di Sassuolo. Il dispositivo, il nuovissimo ‘navigatore robotico’ Cori, arriva nelle sale operatorie anche grazie ad una donazione di tre nomi importanti del tessuto industriale del distretto ceramico, ovvero Modula, Florim e Kerakoll, e ha già eseguito 4 interventi chirurgici. Ad utilizzare la nuova tecnologia, l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia diretta dal professor Giuseppe Porcellini, in particolare il dottor Massimo Tosi e il dottor Mauro Prandini, rappresentanti della lunga tradizione ortopedica dell’ospedale, specializzati negli interventi al ginocchio.

Un ambito chirurgico, quello del ginocchio, che è una vera eccellenza che caratterizza da sempre la realtà sassolese e ha avuto tra i suoi protagonisti lo storico primario Luigi Pederzini. Il ‘navigatore robotico’ ortopedico è progettato per eseguire procedure di protesi parziale o totale del ginocchio. Di fatto è un ‘sistema di navigazione chirurgica’ per il posizionamento delle protesi, che ha un livello di precisione in termini di millimetri. Grazie ad un software integrato i medici possono pianificare l’intervento fin nei più piccoli dettagli, minimizzando l’impatto sui tessuti circostanti e garantendo una ripresa post-operatoria sempre più veloce. Il principale vantaggio nell’utilizzo dell’innovativo ‘robot’ è aiutare il chirurgo a eseguire tagli e fresature dell’osso con più accuratezza e precisione rispetto alle tecniche tradizionali, in preparazione al corretto posizionamento dell’impianto di protesi.

Una delle principali caratteristiche tecniche dell’innovativa tecnologia, infatti, è di essere dotata di un sistema di controllo che ferma il ‘robot’ nel momento in cui vengono toccate strutture anatomiche non interessate dall’operazione.

Molteplici i vantaggi per il paziente: miglior posizionamento dell’impianto; corretto allineamento e cinematica articolare e maggior rispetto delle strutture legamentose dell’arto. "Siamo orgogliosi – il commento di Stefano Reggiani, Direttore Generale dell’Ospedale di Sassuolo SpA – di proseguire questa grande tradizione chirurgica.

Da parte nostra è doveroso ringraziare gli imprenditori che, già in altre occasioni, abbiamo potuto coinvolgere in importanti donazioni per il nostro ospedale e crediamo che questa tecnologia rappresenti un valore aggiunto a disposizione dell’intera rete provinciale, che consente di contenere e recuperare almeno una parte della ‘mobilità passiva’ di pazienti in ambito ortopedico nell’interesse di tutto il territorio".