REDAZIONE MODENA

Ucman, Calciolari ci ripensa: resta in sella a Medolla fino alle elezioni

Nessun cambiamento nella gestione dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord: Alberto Calciolari resta presidente fino al 2024. Perplessità tra i comuni della maggioranza, ma si sceglie di mantenere gli assetti di gestione. Resta da risolvere il nodo dell'utilizzo dell'avanzo di bilancio.

Nessuno stravolgimento negli equilibri di Ucman. Alberto Calciolari, presidente Unione Comuni Modenesi Area Nord, ci ripensa e resta in sella fino alla scadenza del mandato, marzo 2024. Tra i sindaci dell’Area Nord, dopo settimane trascorse in estate ad interrogarsi sulla successione e a sondare disponibilità, per i dubbi espressi ai colleghi dallo stesso Calciolari, è prevalsa la convinzione per la difficoltà forse a convergere su un altro nome che "a pochi mesi dalle elezioni europee e amministrative non sia il caso di rivedere gli assetti di gestione". "Quieta non movere et mota quietare (Non agitare ciò che è calmo e calma ciò che è agitato ndr)" è il saggio motto adottato dagli amministratori e consiglieri Pd e civici che si riconoscono nella maggioranza di Ucman. Nessun cambio al vertice dell’ente, nonostante dopo l’uscita di Mirandola sia ancora alla ricerca di un suo riassetto definitivo e di un rilancio, viste le "tante anomalie per quanto riguarda i servizi conferiti, dove ognuno si è mosso finora secondo proprie convenienze", senza alcuna strategia. Per di più da mesi non c’è un vicepresidente. E da diverse parti erano giunte sollecitazioni, perché si procedesse ad una ridistribuzione delle deleghe, anche in considerazione del fatto che Concordia, attraverso il suo sindaco Luca Prandini sulla vicenda Aimag aveva rotto l’intesa con gli altri comuni per arginare le mire espansionistiche di Hera. Le perplessità tra comuni che reggono la maggioranza di Ucman rimangono e si sono manifestate già all’indomani dell’uscita di Mirandola, il primo gennaio 2023, e dopo il 29 giugno, quando con il consenso di Carpi e dei comuni di Terre d’Argine, più Bomporto e Ravarino, Hera attraverso il nuovo consiglio di amministrazione ha preso le redini della azienda mirandolese. La scelta, infine, di tenere tutto fermo in Ucman metterebbe tutti d’accordo, ma non risolverebbe i nodi di un chiarimento sull’utilizzo dell’avanzo di bilancio (oltre 3,4 milioni di euro).

Alberto Greco