REDAZIONE MODENA

Uccise moglie e figlia: "Perizie sui cellulari"

Iniziato il processo che vede imputato Salvatore Montefusco per la tragedia di Castelfranco "Maltrattamenti reiterati".

Uccise moglie e figlia: "Perizie sui cellulari"

Un delitto che sconvolse l’intero paese: due donne, mamma e figlia, ammazzate a pochi istanti l’una dall’altra a fucilate. E’ iniziato ieri in tribunale a Modena il processo che vede imputato il 71enne Salvatore Montefusco, l’imprenditore edile in pensione reo confesso dell’omicidio della moglie Gabriela Trandafir, 47 anni, e della figlia di lei, Renata, 22 anni, avvenuto il 13 giugno del 2022 a Cavazzona, una frazione di Castelfranco Emilia. L’imputato non era presente in aula, davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Ester Russo, ma c’erano i parenti delle vittime, che chiedono giustizia. Nel processo si sono costituiti parti civili infatti i tre fratelli di Gabriela e la mamma, quindi zii e nonna della giovane oltre all’unico sopravvissuto, figlio dell’uomo, presente al massacro. Costituiti in giudizio come parti civili anche Provincia, Comune e Associazione Casa delle Donne contro la violenza. Un delitto annunciato, che avrebbe potuto essere evitato se le denunce delle vittime fossero state prese in considerazione, secondo i parenti. "Voglio giustizia per loro", ha affermato il cognato. Uno dei legali che rappresenta i familiari delle vittime, l’avvocato Gianmaria Dalle Crode, sottolinea come nel corso dell’udienza sia stata chiesta l’ammissione tra le prove delle registrazioni salvate nei telefonini delle vittime: prove di maltrattamenti e minacce andate avanti per mesi.

"Secondo il perito della procura, in sede di indagini preliminari non era stato possibile forzare l’apertura dei dispositivi, non essendo in possesso delle credenziali. Il nostro consulente – spiega l’avvocato Dalle Crode – ci ha spiegato che ora con determinate modalità quei telefoni sono apribili e abbiamo chiesto alla corte che disponga una perizia. La corte ha chiamato il proprio consulente che ne ha esclusa ancora una volta la possibilità: ora per poter insistere con il consulente dobbiamo presentare controdeduzioni. A noi interessano i contenuti poiché pensiamo siano utili per documentare i maltrattamenti e i fatti relativi all’anno precedente".