VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Uccise l’anziana madre, condannato a 21 anni

Per Carlo Evangelisti, 50 anni, la Procura aveva chiesto l’ergastolo . Milena Calanchi è stata ammazzata in via Manzini nel novembre 2021.

Uccise l’anziana madre, condannato a 21 anni

Uccise l’anziana madre, condannato a 21 anni

Modena, 28 giugno 2024 – Secondo i giudici uccise volontariamente l’anziana madre dopo un violento litigio. E’ stato condannato ieri, in Corte d’Assise a 21 anni di carcere con l’accusa di omicidio volontario il 50enne Carlo Evangelisti. L’uomo, secondo l’accusa, ammazzò l’anziana madre Milena Calanchi, 71 anni nella notte tra il 15 e il 16 novembre del 2021 nell’ abitazione dove convivevano, in via Manzini. Il pm Lucia De Santis aveva chiesto l’ergastolo per l’imputato, sottolineando come il delitto fosse avvenuto in un contesto di maltrattamenti tra le mura domestiche. Le forze dell’ordine erano intervenute più volte in via Manzini, allertate dai vicini decine di volte a seguito delle continue e violente liti tra madre e figlio, che spesso rientrava a casa sotto l’effetto di alcolici, proprio come la notte dell’omicidio. In aula, Evangelisti, incalzato dalle domande del pm aveva ammesso di aver discusso con l’anziana madre la sera del 15 novembre. L’ennesima lite che li vedeva tristemente protagonisti e aveva sottolineato che, dopo aver ricevuto uno schiaffo dalla madre, le era caduto addosso, essendo appunto ubriaco. L’avvocato dell’imputato, Roberto Ghini aveva chiesto per il proprio assistito l’assoluzione dal reato di omicidio volontario e che i fatti fossero inquadrati in una ipotesi di omicidio colposo o, in estrema ipotesi, preterintenzionale. "Tutto il lavoro svolto, la ricostruzione alternativa proposta anche grazie alla preziosa collaborazione di consulenti tecnici verrà ovviamente portata all’attenzione della Corte di Appello – ha sottolineato al termine dell’udienza Ghini. Nessuno è riuscito a spiegare cosa sia accaduto realmente quella tragica notte, e dobbiamo anche riflettere sul fatto che se fosse effettivamente accaduto quanto affermato dalla Corte, saremmo di fronte a una dinamica mai accaduta prima nella storia dei processi in Italia: non esistono altri casi simili in letteratura nei quali la morte di una persona sia stata volontariamente provocata con compressioni ripetute del torace, (oltretutto effettuate non si sa come nè per quanto ). E senza che vi sia anche solo una lesione ad altri distretti del corpo. bagliata. Presenteremo appello nella convinzione che il Giudice di secondo grado possa inquadrare questo dramma nella sua realtà effettiva".