Modena, 10 agosto 2024 – Le stime rimandano ormai ad almeno un migliaio di alloggi finiti sotto la lente del Comune e delle associazioni di categoria che temono pratiche di concorrenza sleale e una ulteriore progressiva diminuzione di case e stanze disponibili per studenti e lavoratori.
Primo incontro tra l’assessore alla Promozione economica e attrattività del Comune di Modena Paolo Zanca e i rappresentanti di Confcommercio, Cna, Confesercenti e Lapam: sarà istituito un tavolo tecnico su affitti brevi e B&B con l’obiettivo di tracciare una mappa realistica delle strutture presenti in città, mettendo in condivisione informazioni e attività di monitoraggio. Il summit avvia il tentativo di creare un dialogo permanente tra l’amministrazione comunale e le organizzazioni del commercio e delle imprese di Modena. "Per affrontare concretamente le questioni – sottolinea l’assessore Zanca – è necessario confrontarsi e ragionare con chi ha quotidianamente il polso della situazione, per costruire un percorso condiviso di scelte e interventi che salvaguardino, contestualmente, interessi e bisogni di operatori, cittadini e turisti".
In una recente indagine, Jfc, la società che offre consulenza di marketing a enti e aziende, aveva rilevato un’impennata su Modena degli alloggi sulla piattaforma Airbnb del 37,1% dal 2022 al 2023. La soluzione piace ai proprietari perché fa guadagnare di più (si può arrivare a incassare anche 2.600 euro mensili) e libera l’affittuario dal rischio di inquilini morosi. E tuttavia il fenomeno degli affitti brevi determina pure una serie di effetti negativi: una concorrenza fiscale disinvolta quando non scorretta con le strutture alberghiere tradizionali e lo svuotamento di aree residenziali e soprattutto del centro storico perché allinea al rialzo le pigioni espellendo i residenti a vantaggio dei turisti. Oltre al fatto che si erode la fetta di alloggi disponibili per gli affitti classici, per chi cioè a Modena si trasferisce per lavorare come insegnanti, poliziotti, personale sanitario, gli autisti di autobus, studenti e non può permettersi canoni stratosferici.
Il Comune non può intervenire più di tanto, si tratta di attività economica privata tutelata dalla Costituzione. L’unica è regolare il traffico attraverso la normativa nazionale e incrociando le banche dati, anche solo per vedere, per esempio, chi paga l’imposta di soggiorno. La Finanziaria del 2024 ha previsto l’innalzamento dell’aliquota dal 21 al 26 per cento nel caso in cui uno stesso locatario dia in affitto più di un’abitazione di cui è proprietario. Ma la legge è agevolmente aggirabile nel momento in cui si intestano gli appartamenti a diversi familiari.
Nel faccia a faccia di giovedì oltre agli affitti turistici brevi si è parlato anche della regolamentazione dei dehors (per favorire una migliore convivenza con i residenti), della programmazione di un cartellone unico nel 2025 degli eventi in città (tema sollevato nei giorni scorsi anche dal presidente Amedeo Faenza di Federalberghi), possibilità di attivare ‘hub urbani di prossimità’. Infine, l’avvio di sistemi di monitoraggio più accurati del comparto della meccanica modenese. All’incontro con l’assessore hanno partecipato Alberto Crepaldi (Confcommercio), Ermes Ferrari (Cna), Marco Poggi (Confesercenti) e Daniele Casolari (Lapam).