
Troppi danni, l’agricoltura si difende. Ecco i recinti per cinghiali e lupi
Oltre mezzo milione di euro di contributi per la prevenzione danni da fauna selvatica con attrezzature che non provocano danni agli animali ma proteggono le coltivazioni e gli allevamenti. Il Gal Antico Frignano e Appennino reggiano, accogliendo le richieste pervenute da alcune aziende agricole che hanno subito danni agli appezzamenti sui quali stanno realizzando previsti investimenti di prevenzione, nei giorni scorsi ha concesso la possibilità di richiedere una proroga fino a 180 giorni per il termine dei lavori. ‘I progetti -avvisa il Gal- dovranno in ogni caso essere conclusi e rendicontati dai beneficiari non oltre il termine inderogabile del 30.6.2025’. I contributi riguardano la creazione di protezioni fisiche contro predatori terrestri (cinghiali, tassi, lupi, volpi ecc.) e volatili (cornacchie, aironi, cormorani ecc.) con recinzioni perimetrali, recinzioni individuali in rete metallica o "shelter" in materiale plastico, reti anti uccello; protezioni elettriche a bassa intensità; protezione acustica con strumenti ad emissione di onde sonore, apparecchi radio, apparecchi con emissione di suoni; protezioni visive con sagome di predatori, nastri olografici, palloni predatori; acquisto dei cani da guardia. Per tutti i metodi di prevenzione adottati, indipendentemente dalla tipologia e dalla coltura da proteggere, le ditte fornitrici devono garantire il rischio nullo per l’incolumità degli animali e delle persone. I comuni sono Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Guiglia, Lama Mocogno, Marano sul Panaro, Montecreto, Montefiorino, Montese, Palagano, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Polinago, Prignano sulla Secchia, Riolunato, Serramazzoni, Sestola, Zocca.
Giuliano Pasquesi