VALENTINA BELTRAME
Cronaca

Tribunale di Modena, uscite di sicurezza chiuse a chiave

Una delle porte è addirittura bloccata con una catena

Il catenaccio

Modena, 21 dicembre 2018 - Il motivo del brusio che si percepiva ieri mattina in tribunale a Modena stava tutto nella prova di evacuazione del palazzo di giustizia calendarizzata per il pomeriggio: «Che senso ha se le due uscite di sicurezza delle aule penali ricavate all’ex cinema Metropol sono chiuse?», si chiedevano gli avvocati. Alle pareti della sezione del tribunale dedicata ai processi penali, infatti, è affissa la pianta dei locali in cui si individuano le vie di fuga e le usicte di emergenza di fronte alle quali è segnalato anche il punto di raccolta. Ebbene, una delle uscite di emergenza, quella che dà su via Modonella, ieri mattina era chiusa con un catenaccio assicurato a un lucchetto. L’altra, quella che dà su via Gherarda, non è che l’ingresso attraverso il quale entrano tutti: avvocati, magistrati, personale amministrativo e pubblico.

Una porta ‘classica’ di certo non dotata di maniglione antipanico a fianco della quale ce ne è un’altra, sempre segnalata come uscita di emergenza, ieri mattina chiusa a chiave con tanto di serratura coperta da uno strato di scotch. «E’ questa la sicurezza che oggi dovremmo mettere alla prova?», si chiedevano alcuni penalisti. «Prendiamo atto con grande preoccupazione di quanto segnalato – risponde Roberto Ricco, consigliere della Camera penale di Modena – vista l’altissima affluenza di pubblico in questi spazi. E’ fondamentale garantire la sicurezza per tutti, tanto più in un luogo deputato all’accertamento e alla sanzione di violazioni anche molto simili a questa». Se nei luoghi pubblici, insomma, la sicurezza è una priorità, in un tribunale, rispettarla, dovrebbe essere scontato.

«C’è l’esigenza di un ripensamento definitivo dell’edilizia giudiziaria – aggiunge Ricco – speriamo di trovare una collocazione nuova o una sede ristrutturata che non sia ancora una volta solo una soluzione tampone». La presidente dell’Ordine degli avvocati, Daniela Dondi, sottolinea come la mancanza di sicurezza sia dovuta a una questione strutturale: «Il tribunale è un palazzo storico e proprio per come è fatto non c’è la possibilità di garantire più uscite di emergenza. Nella parte ‘vecchia’, le uniche uscite sono l’ingresso principale e quello laterale su via San Vincenzo». Due ingressi/uscite che devono bastare per l’evacuazione di quattro piani: «All’ultimo piano – spiega – ci siamo noi e gli uffici della guardia di finanza. In caso di emergenza dovremmo scappare per l’unica scala che c’è. Non esistono per esempio scale antincendio proprio perché siamo in un edificio storico che da un lato confina con una chiesa. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di ottenere nuovi spazi, l’importante è non scorporare i settori civile, penale e lavoro. Diciamo quindi sì a una cittadella della giustizia, in centro o in periferia, purché gli uffici siano tutti vicini».