Modena, 25 settembre 2024 – Sul caos trasporti, il "motore" della polemica continua a rimanere acceso. E a fare rumore. Autobus stracolmi e corse tagliate, ritardi e studenti appiedati sono solo alcuni dei disagi che negli ultimi giorni, come una tempesta, si sono per l’appunto scatenati sul trasporto pubblico.
"Autobus sovraffollati e corse che saltano? Semplice: con l’avvio delle scuole stiamo assistendo all’ennesimo disservizio, annunciato da tempo e targato Seta, che ancora una volta sta ricadendo pesantemente su studenti e lavoratori di Modena e provincia – queste le dure parole di Ferdinando Pulitanò, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – il disservizio era ampiamente previsto ed è frutto dei tagli delle corse che stanno costringendo gli autisti a turni estenuanti, tempi di percorrenza ristretti e totale assenza di soste cuscinetto ai capolinea".
Si tratta di una situazione "a dir poco imbarazzante – rincara Pulitanò – che denota lo stato pietoso di un’azienda che non ha fatto nulla per incentivare le assunzioni, migliorare il welfare del proprio personale e offrire un servizio dignitoso alla città e le responsabili politiche sono gigantesche e sono targate Partito democratico".
"L’incapacità di Cirelli nella gestione di Seta – sottolinea Pulitanò – è sotto gli occhi di tutti. Ritengo difficile da credere che il presidente non abbia previsto i disagi dovuti all’avvio delle lezioni e allo stesso modo trovo assurdo che non abbia fatto nulla per arginare una situazione del genere. In ogni caso, le colpe di questi disservizi sono a monte: se su Cirelli pesano gravi responsabilità amministrative e gestionali, sul piano politico il colpevole è, senza ombra di dubbio, il Partito Democratico, in particolare l’ex sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, che per ben due volte ha piazzato Cirelli alla guida di Seta – punta il dito Pulitanò –. È sotto questo profilo, Stupiscono le dichiarazioni etero accusatorie di Cirelli che sostiene di non avere né responsabilità né deleghe, puntando il dito evidentemente contro l’amministratore delegato, uomo di Tper. A farne le spese sono i lavoratori e il trasporto pubblico modenese in crisi irreversibile a causa della mala gestione o per inefficienza o per specifica volontà politica di regalare l’azienda alla Holding di Bologna".
Ma sul tema, a insorgere, sono anche i sindacalisti. "I sabotaggi avvenuti negli ultimi giorni, da parte di ignoti, sono solo l’ultimo deprimente accadimento che colpisce la società di trasporto Seta che negli ultimi anni sembra non aver pace. Noi restiamo fiduciosi sul fatto che le istituzioni preposte riescano ad individuare e punire i colpevoli – affermano Roberto Rinaldi coordinatore Uil Modena e Reggio Emilia e Carmine Bovienzo, segretario Uiltrasporti –. Resta però una ferita aperta sin da troppo tempo, per una gestione a dir poco fallimentare di una realtà di trasporto pubblico che negli ultimi anni per negligenze dirigenziali, sta abdicando al proprio ruolo. Dimissioni di massa dei dipendenti, poca sicurezza sul lavoro, scelte strategiche poco lungimiranti, relazioni sindacali ridotte ai minimi termini sono solo alcune lacune che ci portano a chiedere le dimissioni di tutto il management della società incluso quello dell’agenzia delle mobilità, non esente da colpe in un vero e proprio tsunami gestionale".