ALBERTO GRECO
Cronaca

Tragedia alla Bolognina: "Bassa segnata per sempre"

Stamattina a Crevalcore sarà scoperto il Memoriale 20 anni dopo l’incidente

Florio Burali

Florio Burali

Modena, 7 gennaio 2025 – Stamane a Crevalcore, presenti il cardinale Matteo Zuppi, il presidente della nuova Assemblea regionale Maurizio Fabbri, l’assessore regionale Irene Priolo e tante altre autorità, compresi i sindaci di Finale Claudio Poletti, di Mirandola Letizia Budri e di San Felice Michele Goldoni, nel 20° anniversario del disastro ferroviario avvenuto a Crevalcore, verrà scoperto il Memoriale alle 17 vittime che il 7 gennaio 2005 persero la vita. Erano le 12.53 quando nei pressi della stazione di Bolognina di Crevalcore, lungo il binario unico della linea Bologna-Verona, si schiantarono frontalmente il treno interregionale IR 2255 proveniente da Verona e il treno merci 59308 che viaggiava da Roma. Tra quelle vittime c’erano l’assessore di Finale Donatello Zoboli (32 anni) con la moglie Diana Baraldini (30) e Claudia Baraldini (36), la mirandolese di San Martino Spino Anna Martini (30), psicologa, Daniel Burali (21), che dopo aver trascorso le feste col nonno doveva tornare a Roma per raggiungere la madre, un insegnante bolognese del Liceo Pico, Andrea Sancini (32), che stava facendo rientro a Bologna dopo la scuola, e Francesco Scaramuzzino (32) di Renazzo di Cento (Fe), che da poco aveva preso servizio come capostazione a San Felice. Forte fu l’impressione in tutta la Bassa per quella tragedia. "E’ stata una cosa impressionante – racconta Andrea Oca, caposquadra vigili del fuoco di San Felice che furono i primi ad arrivare sul posto - che anche i più anziani di noi dissero non era mai stata vista. Eravamo stati allertati dal 113 di Mirandola verso ora di pranzo e ci abbiamo messo ad arrivare una decina di minuti, raggiungendo il posto da Camposanto e Caselle". "La nostra comunità – racconta oggi il sindaco di Finale Claudio Poletti – fu duramente colpita perché tutti conoscevamo i tre giovani concittadini che rimasero vittime. Zoboli, in particolare, era noto e amato per i trascorsi da calciatore di ottimo livello, per il suo impegno tra i giovani". "Mio fratello Corrado, nonno di Daniel, e la moglie – ci dice Florio Burali, prozio del giovane mirandolese deceduto – solo dopo alcuni giorni appresero che tra le vittime c’era il nipote. A lungo confidarono fosse tra i dispersi. Quando seppero della sua morte furono presi da sconforto e depressione profonda". Rimasero coinvolte più di 200 persone, 80 delle quali ferite e ricoverate prevalentemente negli ospedali bolognesi, ma anche a Modena e nel ferrarese. "A Mirandola – racconta il dottor Stefano Toscani, che coordinò una attività di triage per i casi meno gravi in una vicina trattoria – fu liberata l’astanteria e 4 persone vennero ricoverate al Santa Maria Bianca". "Il tragico evento di 20 anni fa – commenta la sindaca di Mirandola Letizia Budri - ha segnato la memoria delle nostre comunità".