Modena, 30 settembre 2023 – Colpita con violenza con un’arma bianca, probabilmente un coltello o un pugnale. Diversi fendenti, quattro o cinque, forse di più, di cui uno dritto al cuore. Le lesioni, infatti, sarebbero emerse sulle vertebre, nelle costole e ad una falange. E’ così, trafitta più volte con inaudita brutalità, che sarebbe stata ammazzata la giovane mamma di Ravarino Alice Neri, uccisa nelle campagne di Concordia la notte del 17 novembre scorso.
La crudele dinamica emerge dalle prime indiscrezioni relative agli accertamenti medico legali, effettuati da Cristina Cattaneo, professoressa ordinaria di Medicina legale presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del Labanof (Laboratorio di antropologia e odontologia forense). Ieri mattina, infatti, si è tenuta una importantissima riunione a Milano tra la professoressa e i periti nominati dalle parti, insieme ai legali. Come noto sono stati svolti in questi mesi fondamentali accertamenti tecnici, anche attraverso micro tac e strumenti di ultima generazione sui resti della giovane mamma, il cui corpo è stato trovato carbonizzato all’interno della sua stessa auto. "Non abbiamo ancora una risposta definitiva – afferma Roberto Ghini, avvocato dell’unico indagato Mohamed Gaaloul – ma gli esiti degli esami effettuati a Milano dalla professoressa Cattaneo hanno sicuramente il pregio di fare luce sulle dinamiche del decesso della signora Neri. Siamo in attesa della consulenza finale ma, fin da ora, per quanto ho potuto io stesso visionare presso l’Istituto di medicina legale, pare che la Alice Neri riporti il segno di numerose lesioni da arma bianca in diversi distretti del corpo. Lesioni sulle vertebre, lesioni sulle costole, su una falange e risulterebbe effettivamente una lesione nel tessuto cardiaco, con all’interno un frammento osseo lungo circa un centimetro. Deve essere stata un’aggressione sicuramente cruenta – commenta Ghini – e l’autore o l’autrice di questa aggressione non può non essersi sporcato abbondantemente di sangue sia durante l’azione, sia e ancor più durante il trasporto della salma e la collocazione della stessa nel baule dell’auto. A tutti è noto come non vi siano tracce ematiche né sul borsello del mio assistito, né sui vestiti, così come appaiono nelle immagini provate dalla difesa che ritraggono il mio assistito la mattina dopo il delitto".
"Oggi (ieri, ndr ) si è tenuta una importantissima riunione all’istituto di medicina legale di Milano, gestita dalla professoressa Cattaneo, una luminare in materia di antropologia medico forense – afferma Cosimo Zaccaria, legale della famiglia della vittima – e si è stabilita una morte violenta subita da Alice Neri, con ogni probabilità riconducibile all’uso di arma bianca. Per correttezza occorrerà attendere gli esiti della perizia, che sarà poi depositata presso la procura di Modena. Quindi ancora non vi è stata alcuna valutazione sulla tipologia di arma bianca: certo è che potrebbe essere stato anche un oggetto di ridotte dimensioni, utilizzato con estrema violenza. Una morte terribile, violenta quella subita da Alice che, ormai a undici mesi di distanza dall’omicidio, non ha avuto il proprio degno funerale".
L’avvocato Antonio Ingroia, che assiste Nicholas Negrini, marito della vittima, sottolinea come sia necessario, prima di qualsiasi altra considerazione, attendere il deposito della relazione. "Pare essere confermato l’omicidio consumato attraverso un’aggressione con un’arma bianca, un coltello o un pugnale usato con particolare violenza. Un particolare importante e valuteremo come muoverci: quando la procura depositerà le proprie conclusioni, noi depositeremo le nostre. Credo però che le modalità del delitto indirizzino verso un omicidio premeditato e non un delitto d’impeto con tutte le conseguenze del caso".