"Ha perso 169mila euro in quindici giorni prima di accorgersi di essere caduto in una trappola: il trading online. Abbiamo almeno trenta denunce di questo genere, presentate da altrettanti modenesi". A mettere in guardia i cittadini sui reati di truffa legati al trading online è il presidente regionale Codacons Fabio Galli.
La truffa, infatti, parte da un contatto diretto tra il criminale informatico e la vittima sui social.
I truffatori promuovono sulla rete investimenti nel mercato delle cripto valute, utilizzando spesso volti noti o aziende e purtroppo gli utenti che cadono in trappola, attirati da facili e lauti guadagni, sono parecchi. "Su Facebook era apparsa una pubblicità che invitava a versare 200 euro per cambiare la propria vita. Questo cittadino, che ha perso tantissimo denaro, si è lanciato e ogni volta che accendeva il monitor, vedeva il proprio capitale aumentare minuto dopo minuto. Il truffatore del web, dall’altra parte, continuava a fargli presente quanto avesse potuto incassare se avesse versato cifre maggiori – spiega ancora Galli –. Morale della favola: in quindici giorni il modenese ha versato e perso 169mila euro. E’ tanta la gente che continua a cadere in queste trappole – spiega Galli – anche perchè spesso nei video appare il volto di un giornalista famoso, di un politico, di un vip e subito dopo la pubblicità del trading online e la gente si fida. Cosa accade quando se ne rendono conto? Scattano le solite denunce contro ignoti ma le possibilità di individuarli sono pochissime: le persone spariscono e i soldi con loro, su conti all’estero. Occorrerebbe un controllo dalle banche: nella misura in cui un cliente emette bonifici da trentamila euro è bene fare una verifica. Gli istituti di credito – conclude Galli – sono così attenti e puntuali anche solo per cambiare un assegno e dovrebbero esserlo allo stesso modo nei confronti di clienti che, all’improvviso, effettuato bonifici importanti. Se un tuo cliente, che di solito fa bonifici da pochi euro, all’improvviso ne fa da 30-40mila euro non fai neppure una chiamata? Mal che vada il cliente risponde di essere consapevole. Stiamo lavorando per capire se in alcuni casi sia possibile coinvolgere anche l’istituto di credito appunto". Galli fa presente come negli ultimi mesi siano arrivate almeno 30 segnalazioni. "A portare l’utente a versare soldi è l’ingordigia ma è bene sapere che difficilmente sarà possibile recuperare qualcosa".
v.r.