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Trabetti sul tetto d’Italia: "Menù del territorio e lotta agli sprechi"

Il giovane chef Mattia Trabetti racconta la sua emozione e gratitudine per la terza Stella Michelin ottenuta al ristorante Alto a Fiorano, promuovendo il territorio e i produttori locali.

Trabetti sul tetto d’Italia: "Menù del territorio e lotta agli sprechi"

Il giovane chef Mattia Trabetti racconta la sua emozione e gratitudine per la terza Stella Michelin ottenuta al ristorante Alto a Fiorano, promuovendo il territorio e i produttori locali.

"E’ un’emozione fortissima trovarsi su questo palco – ha affermato Mattia Trabetti, chef del ristorante Alto a Fiorano, una delle tre nuove Stelle Michelin modenesi della Guida 2025 – Sento una grande responsabilità, e posso solo dire che proseguirò su questa strada, continuando a promuovere il territorio, i piccoli produttori, tutto quello che abbiamo intorno e ringrazio questa proprietà che ci ha dato fiducia". C’è emozione e riconoscenza nelle parole di Mattia Trabetti, 35 anni nativo di Verona come Giancarlo Perbellini, la quattordicesima ‘Terza Stella’ Michelin 2025. Il percorso è denso e lascia intuire la determinazione di questo giovane che tra le mura del ristorante Alto, guidato da Francesco Corradi, ha trovato la sua nuova casa. Dopo il diploma ad Alma, la Scuola Internazionale di Cucina fondata da Gualtiero Marchesi, Trabetti è stato due anni all’Antica Corona Reale di Cervera (2 stelle Michelin), poi un anno a Londra, nel ristorante di Heinz Beck e ancora in Svezia a Stoccolma, ha lavorato un po’ di tempo con Leonardo Marongiu in Sardegna, ed è andato da Zilte ad Anversa in Belgio, che allora aveva due Stelle e oggi ha preso la terza. "Dai 19 anni in poi ho sempre girato e fatto esperienze, fino ad approdare a Fiorano nel 2021, dove in giugno abbiamo aperto Alto, nel rooftop all’ultimo piano dell’Hotel". Un nuovo stimolante progetto per Trabetti, in un contesto luxury di grande respiro, ai piedi delle colline modenesi, con l’Hotel, l’Exe Restaurant al pian terreno, il cocktail Bar Aria e l’innovativa Spa. "Teniamo molto alla stagionalità e al non spreco, proponendo un menu ogni stagione, con due cambi principali in autunno e primavera. Tra i piatti signature che ci rappresentano, senz’altro l’anatra, cotta alla brace, che viene da un piccolo allevamento di Montese, allo stato brado, a cui abbiniamo una mostarda artigianale prodotta a Vignola. Tutte le parti del volatile vengono utilizzate, sia il petto, che le coscette, che con le interiora vengono avvolte nell’asparago. Sono grato a questo territorio che mi ha accolto e insieme al mio staff abbiamo creato ‘Modena Safari’, un menu che si indirizza esclusivamente su prodotti di Modena e provincia".

Luca Bonacini