Parte da Passo del Lupo, ai piedi del Monte Cimone bianco di neve, il Gran Tour del presidente della Regione Michele de Pascale che – mantenendo la promessa fatta tempo fa – visiterà tutti i poli turistici dell’Appennino. Lo scenario sembra preparato da un regista: sole, neve perfetta e il popolo dello sci che fa registrare circa 5mila presenze sulle piste. Il governatore arriva accompagnato dalla famiglia, dall’assessore al turismo e sport Roberta Frisoni e dall’assessore alla montagna e aree interne Davide Baruffi. Gran cerimoniere della giornata è Luciano Magnani, presidente del Consorzio Cimone accompagnato dal sindaco Fabio Magnani (nessuna parentela) dal presidente della Provincia Fabio Braglia e da una scia di amministratori pubblici. Gran spolvero con brindisi e applausi sulla terrazza Cimone, che guarda la montagna innevata, proprio sopra l’hub di Passo del Lupo.
Il neo governatore De Pascale fa subito un’iniezione di fiducia agli operatori turistici. "Vogliamo lavorare insieme con l’obiettivo di mettere al centro la nostra montagna come luogo di sviluppo e crescita sostenibili. Questo territorio sta pagando un prezzo altissimo al cambiamento climatico, ma è strategico per il contrasto al dissesto idrogeologico e dobbiamo aumentarne le misure di prevenzione e difesa. L’obiettivo è di renderlo sempre più attrattivo e per questo dobbiamo partire dal benessere di chi qui vive e lavora già, potenziando i servizi e sostenendo le imprese. Questa è la prima di tante occasioni di ascolto e dialogo che vogliamo costruire insieme". E ancora: "Potenzieremo i servizi, sosterremo le imprese e la presenza della scuola sviluppando il piano che dal 2022 ha coinvolto 100 comuni e 220 pluriclassi. L’impegno è anche sui presidi sanitari e faremo il possibile per potenziare la connessione digitale che deve essere simile a quella della città". Applausi. I due assessori confermano. Roberta Frisoni, donna di mare come De Pascale precisa che si sente a casa. "Su queste piste ho imparato a scendere con lo snowboard e qui voglio dire che confermiamo gli investimenti a bilancio anche per il prossimo triennio. La montagna deve vivere 365 giorni all’anno e per fare ciò anche lo sport può fornire molti spunti". L’assessore Davide Baruffi ricorda invece i 13 milioni per investimenti per l’appennino modenese. Prove di dialogo con governo? Pare ci siano. "Ho parlato con il ministro Foti per cercare di far arrivare anche risorse per un progetto che si basa su tre parole d’ordine: attrattività, sostenibilità, inclusività".
Mentre lì sotto è un tutto un via vai di sci, bambini, mamme e maestri, sulla Terrazza Cimone il Tridente della Regione apre l’agenda degli investimenti passati, in corso e futuri ricordando il programma triennale di otto interventi per riqualificare funivie, nuove seggiovie su vecchi tracciati, cabine elettriche, e migliorare i collegamenti tra le cime, oltre a potenziare gli impianti di innevamento. Sei quelli nel modenese: la sostituzione della seggiovia nel secondo tronco del Cimoncino, la riqualificazione della funivia Stellaro-Rovinella, il potenziamento dell’impianto di innevamento artificiale della stazione da fondo in località S. Geminiano, la realizzazione di una nuova cabina elettrica per la stazione di Sant’Anna Pelago, la sostituzione del tappeto di risalita per la pista bob e slittini della stazione di Piane di Mocogno. Consiglio alla Regione: meglio non ripetere errori del passato con investimenti milionari su impianti sciistici che per vari motivi non funzionano e costano centinaia di migliaia di euro pur restando fermi. Meglio finanziare progetti alternativi e puntare per lo sci sui comprensori strutturati.