
Spinelli protagonista ieri mattina all’ateneo di Macerata "Ai giovani voglio dire con il cuore di continuare sempre con gli studi perché ci arricchiscono e ci preparano al mondo del lavoro".
"Ai giovani dico di non arrendersi mai nei momenti di difficoltà e di continuare sempre con gli studi, perché ci arricchiscono dentro e danno le chiavi giuste per entrare preparati nel mondo del lavoro".
Quando pronuncia queste parole, il modenese Italo Spinelli, 89 anni il 21 maggio, ha gli occhi lucidi e l’animo colmo di gioia. Raggiante per la terza laurea conseguita pochi minuti prima nell’aula magna della Facoltà di Filosofia di Macerata, con votazione 96/110. Poi, lungo il corridoio al terzo piano dell’ateneo, si è preso gli applausi dei presenti, festeggiando assieme al rettore, John McCourt, alla professoressa di storia della filosofia antica Arianna Fermani, che ha seguito la sua tesi-commento sulle opere di Giordano Bruno, e al direttore del Dipartimento, Roberto Mancini. Proprio ai primi due, Spinelli ha voluto dedicare la sua produzione presentata ieri alla discussione, aggiungendo però una persona speciale tra gli omaggi: "Mia moglie Angela (Orri, scomparsa nel luglio 2014, ndr) che dà lassù mi ha spinto in questo percorso".
"Dopo una vita da operaio del Modenese – aggiunge – con la sua scomparsa ho iniziato a chiedermi che fine facessero le anime e così ho apprezzato la filosofia, studiandola". Raggiungendo così un traguardo inaspettato per tanti, che gli ha portato una triennale e due magistrali, tutte a Macerata. La prima in Filosofia nel 2018, seguita da quella in Storia e archeologia per l’innovazione nel 2021, prima della terza di ieri in Scienze filosofiche. Una ventina di minuti di discussione, un paio di domande della commissione, quindi la proclamazione tra gli applausi e, infine, la corona d’alloro messa in testa dalla prima delle sue tre nipoti, Ines Vergnanini, che orgogliosa, a braccetto, l’ha accompagnato fuori.
"La sua terza laurea è quella che mi ha emozionato di più – dice – a 89 anni non è da tutti. Ogni volta che sono andata a casa da mio nonno lo trovavo davanti al suo Pc, con gli schemi e i libri davanti, mentre scriveva o ripeteva". Sia Mancini sia McCourt hanno voluto omaggiarlo: "Lei è un combattente – le parole del primo – anche quando un esame è andato male non si è mai arreso, ha ritentato ed è tornato più preparato di prima. Ha una grande tenacia e il suo è un esempio per i giovani".
Per McCourt la laurea del modenese "rende importante e aperta a tutti la nostra Università, valorizzando il tema del ‘Lifelong Learning’ (o apprendimento permanente). La dedica della sua laurea nei miei confronti? Mi rende orgoglioso, ma io a mia volta la dedico a tutti, professori e compagni, che lo hanno accompagnato in questo percorso".
Nello stesso giorno, sempre a Macerata, laurea anche per Tullia Leoni, 78 anni alla sua terza volta all’Università di Macerata, Tullia ha discusso la tesi "Una storia di relazioni: gli ebrei in Italia in età moderna" portando a casa un bel 110 e lode. Una laurea magistrale in Scienze storiche, dipartimento di studi umanistici, corso di Storia e archeologia per l’innovazione. Ed è stata festa. "Una bella soddisfazione", il commento a caldo. E la lode all’unanimità è stata la ciliegina sulla torta.