Modena, 11 dicembre 2024 – Si recò a casa dell’ex fidanzato, a Modena, in quell’appartamento dove fino a poco tempo prima avevano convissuto. Quella notte, però, dopo un diverbio esploso per futili motivi, la donna estrasse un coltello – che aveva portato con sé – per poi colpire l’uomo al ventre, causandogli una profonda ferita. Ora l’imputata, 42 anni sarà processata con l’accusa di tentato omicidio.
L’episodio è avvenuto il 25 ottobre del 2022 all’interno di un appartamento in città. La relazione tra i due, lei di nazionalità ucraina e lui italiano, si era già interrotta da diverso tempo. Non è però ancora chiaro il motivo che spinse la 42enne a raggiungere l’ex fidanzato proprio in quella determinata sera in cui si sarebbe consumato il tentato omicidio.
Secondo la procura, però, la donna si recò nell’appartamento dell’uomo già armata di coltello a serramanico, con una lama lunga dieci centimetri. Forse a seguito di un diverbio – comunque avvenuto per futili motivi, secondo le accuse – la 42enne colpì la vittima quasi a morte. Infatti la lama, penetrando nel torace dell’uomo, sfiorò il cuore, provocando alla vittima una copiosa emorragia.
L’uomo, trasportato d’urgenza in ospedale fu sottoposto ad un delicato intervento chirurgico e rimase a lungo in terapia intensiva.
Alla 42enne sono state anche contestate le aggravanti di aver commesso il fatto contro una persona alla quale era legata da una relazione affettiva e per futili motivi, ma anche l’aver approfittato di circostanza di persona in minorata difesa. Infatti – secondo quanto emerso dalle indagini – quella sera l’uomo era sotto l’effetto di alcol. All’imputata viene contestata infine anche l’aggravante dell’aver portato l’arma – il coltello a serramanico – all’esterno della propria abitazione con l’intento di aggredire l’ex convivente. Non è così però per la difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Roberto Ghini.
"Anche grazie al contributo dei medici legali, abbiamo potuto accertare come la ferita, davvero superficiale, non abbia mai posto in pericolo la vita della persona offesa - spiega. Nel corso di una lite, nata per futili motivi, la mia assistita si è messa in posizione di difesa tenendo in mano un piccolo coltello. Il contatto tra la lama e l’addome della persona offesa è avvenuto nelle fasi concitate di questo scontro".
"Non si tratta di un tentato omicidio – aggiunge – ma piuttosto di una lesione non voluta. La mia assistita non appena si è resa conto della ferita ha immediatamente allertato i soccorsi", conclude il legale. Ieri l’udienza è stata rinviata ad aprile e probabilmente l’imputata sarà giudicata con rito abbreviato.