Manicardi
E’ la sicurezza il nostro tallone d’Achille. I modenesi lo sanno bene e lo urlano alle istituzioni da tempo. Ma purtroppo chi dovrebbe mettersi in ascolto a volte preferisce parlare di "percezioni" o si arrovella alla ricerca di definizioni degne della Treccani che non portano di certo alla soluzione di un problema grave e reale. Modena non vede da tempo il podio della classifica della qualità della vita e quest’anno scivola ancora più in basso a causa proprio della criminalità (dilagante) e (un po’ a sorpresa) della categoria lavoro e affari. La voce sicurezza ci vede precipitare di 16 posizioni e se prendiamo in considerazione le voci furti, scippi e rapine ci piazziamo oltre il 90° posto. Non è una sorpresa. Per rendersi conto che forse l’indagine è anche ottimistica rispetto alla realtà basta avveturarsi dopo il calar del sole nelle zone ’calde’ della città a partire dai Giardini ducali che fanno davvero paura per la ’concentrazione’ di sbandati, spacciatori e molto altro ancora. Quindi è inutile recitare la solita litania e giocare allo scaricabarile delle colpe: qui bisogna rimboccarsi le maniche e agire perché la tensione sociale potrebbe davvero crescere e diventare difficile da controllare. Infatti l’altro indicatore che deve preoccuparci è proprio quello relativo al lavoro: - 24 posizioni a causa di aziende che chiudono i battenti e al ricorso della cassa integrazione. A Modena! Non siamo certi che a bilanciare queste pessime notizie basti il fatto di essere in buona posizione per la raccolta differenziata (alla fine il contestatissimo porta a porta ha portato a ottimi risultati) e per la ricchezza e i consumi (quinto posto): se ci sono fasce di popolazione che non sanno come arrivare a fine mese perché non hanno più un posto di lavoro o sono in cassa integrazione o se le famiglie sono in ansia ogni volta che i figli escono di casa perché temono che vengano aggrediti dalle baby gang... pardon, da "ragazzi violenti", allora non si può gioire.